23 ottobre 2008

Giallo sull'introduzione di Ravasi al libro del Papa? (Pandolfi)


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Su segnalazione di Eufemia leggiamo:

GIALLO SU GESU', IMBARAZZO IN VATICANO

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Massimo Pandolfi

UN BANALISSIMO «aggettivo» sta agitando le segrete stanze vaticane. E’ un aggettivo utilizzato dal padrone di casa (il Papa) e dal suo, diciamo così, «ministro della cultura», Gianfranco Ravasi. La parolina del contendere è: «reale».
Domanderete voi: ma possibile che cinque letterine (r-e-a-l-e) siano capace di mettere in subbuglio la Chiesa? Sì, nel senso che questo aggettivo è stato utilizzato con significati opposti da Benedetto XVI e dal presidente del pontificio consiglio per la cultura. E se si tiene conto poi che quel «reale» è legato a un certo signore che si chiama Gesù Cristo, capirete bene come la polemica rischi di alzarsi di tono.
Motivo del contendere è l’edizione illustrata del libro di Benedetto XVI su Gesù di Nazaret, uscito in questi giorni.
Il Papa ha scritto: «Ho voluto fare il tentativo di presentare il Gesù dei Vangeli come Gesù reale, come il Gesù storico in senso vero e proprio». E poi: «Io ritengo che proprio questo Gesù, quello dei Vangeli, sia una figura storicamente sensata e convincente». Ravasi ha firmato l’introduzione a questo volume e ad un certo punto ha ripreso le parole di Benedetto. Così: «Si noti quell’aggettivo ‘reale’: non è automaticamente sinonimo di storico, perché noi sappiamo bene che tanti eventi non sono registrati, documentabili e verificabili storicamente, eppure sono profondamente reali».
Insomma, per il Papa «reale» è sinonimo di «storico», per il suo ministro della cultura no.
Chi ha ragione? Ariel Levi di Gualdo, giornalista e scrittore (colui che ha scoperto l’inghippo) non ha dubbi: «Ravasi prende il Santo Padre, lo cita finché vuole e poi finisce col dire il contrario. Diversi membri dell’episcopato mi hanno confidato il loro profondo malumore. Io mi domando: ma nessuno ha letto la bozza prima che fosse stampata come introduzione al libro di Benedetto XVI?». Per molti, dietro questa querelle, non si nasconderebbe una semplice «gaffe», ma una vera e propria resa dei conti fra le diversi «correnti» della Chiesa.

© Copyright Il Resto del Carlino, 21 ottobre 2008

Strano...esiste davvero questo contrasto?
Se si', come mai nessuno si e' preso la briga di controllare il testo prima che venisse pubblicato come introduzione al libro del Papa?
Per noi semplici, comunque, in caso di contrasto fra il Santo Padre e altri, vale il detto latino: "ubi maior, minor cessat" :-)

R.

5 commenti:

Luisa ha detto...

Incredibile, la frase del Santo Padre è CHIARISSIMA, e Gianfranco Ravasi si permette di mettere un bemol, di dare la SUA interpretazione, al limite di correggerla.
Stranissimo che questa svista sia passata inosservata....

Luisa ha detto...

Come dire: beh sì il Papa ha detto "reale" ma dovete sapere che reale non è sempre sinonimo di storico...
Quale è l`utilità, il senso, l`obiettivo, la motivazione, di mettere questa aggiunta personalissima ad una frase chiara del Papa ?

Anonimo ha detto...

"Ciò che è Ravasi è razionale, e ciò che è razionale è Ravasi."

(Gian Franco Hegel)

gemma ha detto...

a me pare l'ennesima polemica senza senso, fare le pulci ad ogni parola per trovare a tutti i costi discordia tra il Papa e i suoi ministri. Magari ne hanno anche discusso insieme, vai a sapere...

Anonimo ha detto...

(Battute a parte -son quello che ha scomodato l'Hegel per riderci sopra..- , condivido in pieno la posizione di Gemma. Ciao! S.)