18 settembre 2008

Simposio a Roma dedicato al rapporto tra Pio XII e gli ebrei: intervista con Gary Krupp (Radio Vaticana)


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Simposio a Roma dedicato al rapporto tra Pio XII e gli ebrei: intervista con Gary Krupp

Nella conferenza stampa che si terrà oggi pomeriggio a Palazzo Salviati, a Roma, si farà il punto dei tre giorni di lavori dedicati a Pio XII e al suo operato negli anni della persecuzione degli ebrei da parte del nazifascismo. Ha organizzato il simposio la Fondazione Pave the Way: il suo presidente, Gary Krupp, un ebreo americano, ha più volte dichiarato che Pio XII ha salvato nel mondo più ebrei di chiunque altro nella storia. Il servizio di Fausta Speranza:

Al Simposio, organizzato dalla Fondazione Pave the Way a 50 anni dalla morte di Papa Pacelli, è stata analizzata “l’ampia documentazione, inedita basata sulle dichiarazioni di testimoni oculari, che smentisce le accuse di indifferenza, antisemitismo e connivenza con i regimi totalitari rivolte a Pio XII''. La Fondazione Pave the Way è un organismo per il dialogo tra le religioni del mondo, con sede a New York. Le testimonianze e i documenti che ha raccolto sono stati integrati da ricerche anche presso fondi dell’Archivio Segreto Vaticano. Tra i tanti accademici o personalità religiose partecipanti ai lavori, infatti, c’è anche il vescovo Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano. E c’è poi padre Peter Gumpel, relatore della causa di Beatificazione di Pio XII. La collega Marta Vertse, del programma ungherese, ha intervistato l’esponente della comunità ebraica statunitense e presidente della Fondazione Pave the Way, Gary Krupp, che ci spiega quante interpretazioni errate siano state fatte del Pontificato di Pio XII:

R. – We have discovered...

Abbiamo scoperto che ci sono stati grandi problemi nell’interpretazione di questo Papato, internazionalmente, e per 45 anni lo abbiamo lasciato nelle mani degli storici. Per questo la nostra preoccupazione è quella che tutto ciò sia reso pubblico e che lo si ascolti. E se lei va nel nostro sito web, www.ptff.org, può ascoltare tutte queste interviste e vedere tutti i documenti e tutte le prove che abbiamo raccolto. L’idea che oggi generalmente si ha di questo Papato è interamente sbagliata e noi vogliamo raggiungere proprio un’accuratezza storica.

D. – L’opinione comune nei confronti del Papato di Pio XII è cambiata dopo il 1963, dopo il dramma di Hochhuth “Il Vicario”...

R. – Sir Martin Gilbert…

Sir Martin Gilbert, che è uno dei più grandi storici della Seconda Guerra Mondiale, afferma in modo deciso che si tratta di fiction bella e buona. Eppure, su questa base si è cambiata l’opinione del mondo riguardo a quest’uomo. Quando penso a Pio XII penso alla storia di quel ragazzino olandese, con le dita nella diga, che cerca di controllare i problemi che lo circondano e che cerca di farlo al meglio delle sue capacità. Devo dire che lui ha fatto il meglio che, nella sua epoca, ha potuto e l’idea che abbiamo di lui è completamente sbagliata. Ma noi siamo interessati a cambiarla. Questo è quello stiamo facendo, mostrare i fatti, non lasciandoci confondere da informazioni che non sono state verificate. Questo è tutto verificato: tutto quello che abbiamo, è stato verificato, quello che noi abbiamo è documentato, provato e dimostrato da fonti molteplici. Quindi, penso che alla fine, quando gli archivi vaticani saranno completamente aperti questo sarà provato e noi saremo sostenuti. Questo è l’inizio di un cambiamento. Il 9 ottobre 2008 è una data importante, è il 50.mo anniversario dalla morte di Pio XII, ed è una data significativa anche per la religione ebraica, perché in quella stessa data si celebra la più importante festa ebraica, lo Yom Kippur, ed è la data del cambiamento. E il mio messaggio al Papa – perché incontrerò il Santo Padre – è che questa data, questa data provvidenziale, possa essere l’inizio di una nuova interpretazione del Papato di Pio XII, e la correzione della storia, perché si ritorni al periodo precedente al 1963, all’anno del dramma. Questo è quello che noi speriamo e il risultato sarà un miglior rapporto tra ebrei e cattolici.

D. – Lei ha detto che cambierebbe la targa nel museo Yad Vashem che parla di Pio XII ...

R. – We don’t know...

Non sappiamo se lo faranno. Vede, lo Yad Vashem non ha nessuna delle informazioni che noi abbiamo scoperto, perché noi abbiamo fatto interviste personali. Lo Yad Vashem è una istituzione meravigliosa, che è l’essenza della storia dell’Olocausto. Dalle mie conversazioni con loro risulta che sono affamati del maggior numero possibile di notizie; quindi manderemo un video che comprende una dozzina di interviste e altri documenti allo Yad Vashem, perché le studi. E io spero che quella targa, che storicamente è assolutamente non corretta, possa essere ri-scritta con maggiore accuratezza storica. Questa targa si basava sulle conoscenze dell’epoca, ma ora stiamo rendendo noti documenti che dimostrano come la maggior parte di quelle affermazioni fossero false. Ecco: io spero che si arrivi al momento in cui lo Yad Vashem possa apportare quella correzione su quella targa ...

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