5 settembre 2008

Papa Ratzinger si iscrisse tra i donatori di organi


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Ratzinger si iscrisse tra i donatori di organi

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L. Acc.

CITTA' DEL VATICANO

L'uscita dell'«Osservatore romano » sulla «morte cerebrale » è stata letta come una mossa contraria alla donazione degli organi: ed ecco che i sostenitori dei trapianti hanno risposto ieri al giornale vaticano segnalando alle agenzie di stampa il fatto — già noto ai biografi di Benedetto XVI — che il cardinale Ratzinger aveva a suo tempo aderito a un'associazione di donatori di organi.
Quell'adesione era nota almeno dal 3 febbraio del 1999 quando Ratzinger ne parlò in pubblico: «E' lecito aderire, spontaneamente e in piena coscienza, alla cultura dei trapianti e della donazione degli organi. Da parte mia sono iscritto da anni all'Associazione e porto sempre con me questo documento dove, oltre ai miei dati personali, è scritto che io sono disponibile a offrire i miei organi a chi ne avesse bisogno: è un atto d'amore, di affetto gratuito, di disponibilità».
In ciò il cardinale Ratzinger era in piena sintonia con Giovanni Paolo II, che più volte aveva incoraggiato la donazione di organi, affermando per esempio il 29 agosto del 2000 che «la medicina dei trapianti si rivela strumento prezioso nel raggiungimento della prima finalità dell'arte medica, il servizio alla vita umana ». Sempre in quel discorso Giovanni Paolo aveva dato il suo assenso all'accertamento della fine della vita con lo strumento dell'encefalogramma: «Il recente criterio di accertamento della morte come cessazione totale ed irreversibile di ogni attività encefalica, se applicato scrupolosamente, non appare in contrasto con gli elementi essenziali di una corretta concezione antropologica».
Il ripescaggio delle parole dette dal cardinale Ratzinger a sostegno dei trapianti si lega al fatto che l'autrice dell'articolo dell'«Osservatore romano », Lucetta Scaraffia, si è detta ieri — parlando con l'agenzia Apcom — perplessa di fronte ai trapianti: «Ho un po' di resistenza, non riesco ad accettarli. Vorrei che si mettessero più in discussione ». Una replica diretta a queste sue parole è venuta dal cardinale Lozano Barragan: «Donare organi è una cosa buonissima e la Chiesa l'ha sempre sostenuto».

© Copyright Corriere della sera, 4 settembre 2008

Da Cardinale

Anche Ratzinger donatore di organi

Quando ancora era cardinale, anche Papa Benedetto XVI era iscritto all´associazione dei donatori di organi e si dichiarò disponibile ad offrire i suoi. A ricordarlo è la stessa associazione a cui aveva aderito che, nel suo sito, ha riportato una dichiarazione rilasciata a suo tempo da Ratzinger: «Sono iscritto da anni, sono disponibile ad offrire i miei organi a chi ne ha bisogno, è un atto d´amore». L´attuale Papa non era contrario agli espianti dopo la dichiarazione di morte cerebrale.

© Copyright Repubblica, 4 settembre 2008

IL PONTEFICE

L'associazione donatori: Ratzinger tra gli iscritti

Papa Benedetto XVI si era iscritto da cardinale all'associazione dei donatori degli organi. Un fatto che chiarifica i dubbi sulla posizione del Vaticano, sollevati da un articolo dell'Osservatore Romano sulla morte cerebrale. Il cardinale Ratzinger aveva approvato l'ipotesi della donazione.«È lecito aderire, spontaneamente e in piena coscienza, alla cultura dei trapianti e della donazione degli organi», aveva detto nel 1999. «Io sono iscritto da anni all'associazione dei donatori e porto sempre con me questo documento dove è scritto che sono disponibile ad offrire i miei organi a chi ne avesse bisogno: è un atto d'amore».
Il cardinale, allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, raccomandava però serietà negli accertamenti, sottolineando il rischio di legislazioni che si spingono oltre.
«Più tardi, quelli che la malattia o un incidentefaranno cadere in un coma irreversibile, saranno spesso messi a morte – aveva detto in un'intervento al Concistorio straordinario del 1991 sul problema delle minacce alla vita umana – una morte per rispondere alle domande di trapianti d'organo o per servire la sperimentazione medica». Anche papa Giovanni Paolo II era a favore della medicina dei trapianti. In un discorso del 2002 la definì «strumento prezioso nel raggiungimento della prima finalità dell'arte medica, il servizio alla vita umana».

© Copyright Il Sole 24 Ore, 4 settembre 2008

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