2 settembre 2008

Papa Benedetto a Cagliari: un giorno storico per tutta la Sardegna (Figus). I preparativi (Artizzu)


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Papa Ratzinger e Berlusconi

Un giorno storico per tutta la Sardegna

di Paolo Figus

Per fortuna la Sardegna non è solo i conti economici in rosso o le polemiche all'interno di un Pd dilaniato; la disoccupazione in aumento o i blocchi dei cantieri. Per un giorno almeno, domenica prossima, Cagliari sarà la vera capitale del Mediterraneo e avrà addosso gli occhi di tutta Italia.
Arriva Papa Benedetto XVI, celebrerà messa sul sagrato della Madonna di Bonaria, per lui ci saranno non meno di 150 mila persone, una marea di pellegrini in preghiera. E ci sarà anche il presidente del Consiglio Berlusconi, che ormai in Sardegna è di casa, a rendere ancora più straordinario il 7 settembre, un giorno destinato a restare nella storia della nostra isola.
L'ultimo Papa che ha visitato la Sardegna fu Wojtyla. Era l'ottobre del 1985: restò tre giorni viaggiando da Oristano a Nuoro, da Sassari a Cagliari fino all'incontro con i giovani in via Roma. Il volto sorridente, non segnato ancora dalle sofferenze, Giovanni Paolo II strinse migliaia di mani, andò a meno 400 nelle miniere di Monteponi, pregò insieme a una folla straripante a Bonaria. Un evento indimenticabile, che domenica si ripeterà, a distanza di 23 anni.
I tempi sono cambiati, il mondo da allora è cambiato. Il crollo del Muro di Berlino e del comunismo, le guerre in Iraq e in Afghanistan, spaventosi attentati come quello alle Torri gemelle negli Stati Uniti, la cultura di morte dei kamikaze, conflitti etnici, il risorgere violento del fondamentalismo islamico. È un mondo diverso, quello che deve affrontare nella sua missione Joseph Ratzinger, Papa dall'aprile del 2005. Ma è una missione che cammina nel solco tracciato da Wojtyla tra viaggi transcontinentali, encicliche e incontri con i giovani. Con l'obiettivo di mantenere viva tra i popoli la fede cristiana e ribadire la presenza della Chiesa sempre dalla parte di chi soffre. Arriva a Cagliari il 7 settembre, Benedetto XVI, qualche giorno prima di spostarsi a Parigi e a Lourdes per il centocinquantesimo anniversario delle apparizioni della Madonna. Cagliari e l'intera Sardegna, l'accoglieranno a braccia aperte, come deve essere per un protagonista del nostro tempo.
Ed è indubbio che Papa Ratzinger sia un protagonista. Nel momento in cui vacillano i valori, i contrasti sociali esplodono, l'economia balbettante crea nuovi poveri, la Chiesa assume una posizione centrale, come un collante che supera contrapposizioni e odii ergendosi a baluardo della fiducia nel futuro e nella speranza per una vita migliore, più sopportabile, lontana dagli affanni quotidiani. Questo dice la fede cattolica e questo ripete Benedetto XVI. Custode della fede per definizione, viene talvolta criticato in un Paese polemico come l'Italia per le sue posizioni ortodosse, che sono le stesse, senza variare di una virgola, di quelle di Papa Wojtyla. Il no all'aborto, il no al divorzio, il no all'eutanasia sono capisaldi della filosofia cattolica e non c'è discendente di Pietro che possa assumere una posizione differente. C'è chi lo ama, vedendo nella sua politica un'intransigenza necessaria per frenare il crollo dei valori; di contro c'è anche chi vede eccessiva e ingombrante la sua presenza nei fatti nazionali, non solo di costume ma anche politici. Ma il carisma della persona, della carica che ricopre, della grandezza che rappresenta, sono innegabili segni che la Sardegna domenica potrà vedere da vicino, applaudendo, pregando, ascoltando. E sperando di sentire un messaggio forte e chiaro come quello che ci lasciò Papa Wojtyla: «Prendete in mano la vita e fatene un capolavoro».

© Copyright L'Unione Sarda, 31 agosto 2008

Leggo:

C'è chi lo ama, vedendo nella sua politica un'intransigenza necessaria per frenare il crollo dei valori; di contro c'è anche chi vede eccessiva e ingombrante la sua presenza nei fatti nazionali, non solo di costume ma anche politici

Ahi, ahi, ahi...iniziamo a cadere nello stereotipo anche a Cagliari?
R.

Tutte le misure di sicurezza e i divieti per la visita del Pontefice e la presenza del premier

Cecchini sui tetti nella città blindata

ANDREA ARTIZZU

Cecchini sui tetti, tombini sigillati e niente cassonetti dei rifiuti lungo il percorso del Papa e nelle tre zone rosse . Cagliari si prepara alla visita di Benedetto XVI di domenica 7 settembre. Niente deve essere lasciato al caso dal punto di vista della sicurezza. Una task force è al lavoro da mesi per organizzare al meglio l'evento. I responsabili di Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza, Vigili del fuoco, Protezione civile e 118 stanno collaborando con lo staff pontificio che ha effettuato diverse visite nei tre punti chiave della giornata papale: basilica di Bonaria, Cattedrale e largo Carlo Felice. Lo stato di allerta è massimo, anche perché è previsto l'arrivo del premier Silvio Berlusconi, che darà il benvenuto al Pontefice all'aeroporto di Elmas.
Il prefetto di Cagliari Salvatore Gullotta afferma che gli aspetti logistici, di sicurezza e sanitari sono stati studiati e analizzati in modo da evitare qualsiasi tipo di intralcio. Il capoluogo sarà blindato e per i cagliaritani ci saranno alcuni disagi da sopportare, ma la portata dell'evento è tale da giustificare qualche fastidio, soprattutto per la circolazione delle auto. «Il nostro obiettivo - dice Gullotta - è quello di garantire una partecipazione tranquilla dei fedeli, escludendo o riducendo l'impatto negativo delle misure di sicurezza».
Il neo questore di Cagliari Salvatore Mulas sostiene che le forze in campo sono sufficienti per il perfetto svolgimento della visita, ma se ce ne fosse bisogno potrebbero arrivare i rinforzi.
Da giorni in città sono stati rafforzati i controlli del territorio con più pattuglie e uomini sulle strade. Imponente il lavoro di intelligence focalizzato sulla prevenzione: Digos e Reparto informativo dell'Arma tengono sotto controllo gli obiettivi sensibili. L'attenzione degli investigatori è concentrata soprattutto sull'incolumità di Benedetto XVI e sul suo staff. In questura e in caserma stanno analizzando il rigido cerimoniale che accompagna ogni viaggio pontificio. Impossibile avvicinare il Papa, gli 007 della gendarmeria vaticana creeranno un cordone sanitario invalicabile per chiunque.
Domenica alle 9,30 il Pontefice atterrerà a Elmas con l'aereo personale decollato da Ciampino. Nell'area militare dell'aeroporto riceverà il saluto delle autorità e salirà sull'auto che lo porterà in città accompagnato dall'arcivescovo Giuseppe Mani. Lungo il percorso sarà vietata la sosta su entrambi i lati. Ad aprire il corteo i motociclisti della polizia che precederanno le auto della sicurezza vaticana. In piazza Amendola il Pontefice si sposterà sulla Papamobile per raggiungere, alle 10, il sagrato della basilica di Bonaria, dove mezz'ora più tardi celebrerà la messa. Tutta la zona sarà off limits per le auto dalle 7 alle 16.
Alle 13,30, nel Pontificio seminario regionale, Benedetto XVI pranzerà con i vescovi della Sardegna. Alle 17, in cattedrale, incontro con i sacerdoti, i seminaristi e la comunità della Facoltà teologica. Alle 18, nel largo Carlo Felice incontro con i giovani (l'area sarà chiusa al traffico dalle 15 alle 21) e alle 19 partenza per l'aeroporto di Elmas.

© Copyright L'Unione Sarda, 31 agosto 2008

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