17 settembre 2008

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DAL NOSTRO INVIATO A LOURDES

SALVATORE MAZZA

Ci sono momenti in cui lo smarrimen­to ci sovrasta.
Quando «la sofferenza prolungata rompe gli equilibri meglio consolidati di una vita» , e «scuote le più fer­me certezze della fiducia » fino « a far addi­rittura disperare del senso e del valore del­la vita».
Momenti terribili, «combattimenti che l’uomo non può sostenere da solo, sen­za l’aiuto della grazia divina» .
E « quando la parola non sa più trovare espressioni ade­guate, s’afferma il bisogno di una presenza amorevole » ; e « chi potrebbe esserci più in­timo di Cristo e della sua santa Madre, l’Im­macolata? Più di chiunque altro essi sono capaci di comprenderci e di cogliere la du­rezza del combattimento ingaggiato contro il male e la sofferenza » .
Sono parole di straordinaria umanità quel­le che Benedetto XVI pronuncia nell’ultima Messa celebrata prima di lasciare Lourdes, durante la quale impar­tirà l’unzione degli infermi ad alcuni fe­deli. Davanti a lui una di­stesa di car­rozzine e ba­relle, quelle che rappre­sentano da sempre l’ico­nografia di Lourdes. La malattia, la soffe­renza, il dramma. Ma qui non sono « rap­presentate » , sono uomini e donne e bam­bini, persone vere e concreta che, davanti al­la Grotta di Massabielle, cercano, e trova­no, quella presenza amorevole. E oggi a­scoltano il Papa, che dice loro come la ma­­lattia, la sofferenza, non cancellano la « di­gnità » di un essere umano, perché nell’u­manità « si riflette la dignità di figli di Dio, una dignità che non abbandona mai chi è malato » .
E per questo, « umilmente » – e quasi lo sussurra – « vorrei dire a coloro che soffrono e a coloro che lottano e so­no tentati di voltare le spalle alla vi­ta: volgetevi a Maria. Nel sorriso del­la Vergine si trova misteriosamente nascosta la forza per proseguire il combattimento contro la malattia e in favore della vita. Presso di lei si tro­va ugualmente la grazia di accettare senza paura né amarezza il congedo da questo mondo, nell’ora voluta da Dio » .
Così allora, cercare quella presenza, cercare « il sorriso della Vergine Ma­ria – afferma Papa Ratzinger – non è un pio infantilismo; è l’ispirazione, dice il Salmo 44, di coloro che sono « i più ricchi del popolo » . I più ricchi, s’intende, nell’ordine della fede, co­loro che hanno la maturità spiritua­le più elevata e sanno per questo ri­conoscere la loro debolezza e la loro povertà davanti a Dio » . E proprio « in quella manifestazione molto sem­plice di tenerezza che è il sorriso, per­cepiamo che la nostra unica ricchez­za è l’amore che Dio ha per noi e che passa attraverso il cuore di colei che è diventata nostra Madre. Cercare questo sorriso significa innanzitutto cogliere la gra­tuità dell’amore; significa pure saper susci­tare questo sorriso col nostro impegno di vivere secondo la parola del suo Figlio di­letto, così come il bambino cerca di susci­tare il sorriso della madre facendo ciò che a lei piace » .
Al termine della Messa Benedetto XVI, che di primo mattino aveva visitato l’oratorio dell’Hopital di Lourdes, dove Bernadette ri­cevette la sua prima comunione, compien­do così la quarta e ultima tappa del cam­mino del Giubileo, ha raggiunto l’aeropor­to di Tarbes da dove sarebbe ripartito per Roma.
«Il mio viaggio è stato come un dittico, il cui primo pannello è stata Parigi » , ha detto ricordando i singoli appuntamenti a­vuti nella capitale francese e in particolare quello col mondo della cultura, sottoli­neando come « io ritengo che la cultura e i suoi interpreti siano un tramite privilegia­to nel dialogo tra la fede e la ragione, tra Dio e l’uomo » .
Il « secondo pannello del dittico » , ovvia­mente, Lourdes, « luogo emblematico, che attira ed affascina ogni credente » . Lourdes, che « è come una luce nell’oscurità del no­stro brancolare verso Dio » , dove « Maria vi ha aperto una porta verso un al- di- là che ci interroga e ci seduce » . Il Papa, ha aggiunto, « aveva il dovere di venire a Lourdes per ce- il 150° anniversario. Davanti alla Grotta di Massabielle ho pregato per tutti voi. Ho pregato per la Chiesa. Ho pregato per la Francia e per il mondo. Ma Lourdes è anche il luogo in cui incontrano regolar­mente i vescovi di Francia. Ho voluto con­dividere con loro la mia convinzione che i tempi siano favorevoli a un ritorno a Dio » . Quindi le parole di congedo: « È giunto il momento di lasciarvi. Potrò tornare anco­ra nel vostro bel Paese? Ne ho il desiderio, un desiderio – ha concluso – tuttavia che affido a Dio. Da Roma vi resterò vicino e quando sosterò davanti alla riproduzione della Grotta di Lourdes, che da oltre un se­colo si trova nei Giardini Vaticani, penserò a voi. Che Dio vi benedica » .
«La Francia - aveva detto poco prima il pri­mo ministro francese, Francois Fillon, sa­lutando il Papa all’aeroporto - – la vede par­tire con emozione e gratitudine » .
Fillon ha ricordato «il fervore popolare» suscitato dal­la visita de Pontefice in Francia, ringra­ziandolo per il momento di « emozione, ri­flessione e speranza » che « ci invita tutti a ri­flettere, credenti e non credenti» .
Dallo scalo di Tarbes, l’aereo speciale, mes­so a disposizione dall’Air France, con a bor­do il Papa è decollato per Roma atterrando a Ciampino poco prima delle 15. Da Ciam­pino, Benedetto XVI si si è poi trasferito nel­la residenza estiva di Castel Gandolfo.

© Copyright Avvenire, 16 settembre 2008

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