8 settembre 2008

Il Papa incontra il clero ed i giovani: calorosissima accoglienza (Radio Vaticana)


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Caloroso l’incontro con i giovani a conclusione della visita

Il Papa si sposta al Seminario; durante tutto il percorso la gente si accalca dietro le transenne. Lo stesso accade dopo il pranzo, quando si reca nella Cattedrale dove incontra sacerdoti ed i seminaristi della Sardegna. “Incontrando voi, riferisce il Santo Padre, penso con affetto e gratitudine ai vostri confratelli che lavorano nell’Isola su un terreno dissodato e coltivato con ardore apostolico da coloro che vi hanno preceduto.

La Sardegna ha conosciuto presbiteri che, come autentici maestri di fede, hanno lasciato meravigliosi esempi di fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Lo stesso tesoro inestimabile di fede, di spiritualità e di cultura è affidato oggi a voi”.

Mi preme ringraziare gli educatori e i professori, che quotidianamente si dedicano a un così importante lavoro apostolico- riferisce il Santo Padre - Accompagnare nel loro percorso formativo i candidati alla missione sacerdotale, significa aiutarli innanzitutto a conformarsi a Cristo.

Altro spostamento, altro bagno di folla. Benedetto XVI raggiunge Piazza Carlo Felice, dove ad attenderlo sono migliaia di giovani. L’entusiasmo è alle stelle; ed il Papa ricambia con grande affetto.

“È una grande gioia per me incontrarvi, al termine di questo breve ma intenso soggiorno nella vostra bella Isola. Vi saluto tutti con affetto e vi ringrazio per questa calorosa accoglienza”.

“Conosco il vostro entusiasmo – dice il Papa - i desideri che nutrite e l’impegno che ponete per realizzarli”. Ha ben presenti, però, le difficoltà ed i problemi che incontrano:la piaga della disoccupazione e della precarietà del lavoro, l’emigrazione, l’esodo delle forze più fresche ed intraprendenti, con il connesso sradicamento dall’ambiente, che talvolta comporta danni psicologici e morali, prima ancora che sociali. Il Pontefice, poi, torna a parlare dei mali di questo tempo, della società consumistica.

“Il guadagno e il successo sono diventati i nuovi idoli di fronte ai quali tanti si prostrano? La conseguenza è che si è portati a dar valore solo a chi – come si suol dire – “ha fatto fortuna” ed ha una sua “notorietà”, non certo a chi con la vita deve faticosamente combattere ogni giorno”.

“Si rischia di essere superficiali – aggiunge il Papa - di percorrere pericolose scorciatoie alla ricerca del successo, consegnando così la vita ad esperienze che suscitano soddisfazioni immediate, ma sono in se stesse precarie e fallaci”.

Cresce la tendenza all’individualismo, e quando ci si concentra solo su se stessi si diventa inevitabilmente fragili; viene meno la pazienza dell’ascolto, fase indispensabile per capire l’altro e lavorare insieme.

Poi un riferimento a Giovanni Paolo II, che nel suo discorso ai giovani, qui a Cagliari, nel 1985 volle proporre tre valori importanti per costruire una società fraterna e solidale. “Indicazioni quanto mai attuali anche oggi – sottolinea il Papa -, che volentieri riprendo evidenziando in primo luogo il valore della famiglia, da custodire come “antica e sacra eredità”, poi la seria formazione intellettuale e morale, indispensabile per progettare e costruire il futuro dei giovani ed infine una fede sincera e profonda, che diventi sostanza della vostra vita.

“Famiglia, formazione e fede. Ecco, cari giovani di Cagliari e dell’intera Sardegna, anch’io vi lascio queste tre parole, tre valori da fare vostri con la luce e la forza dello Spirito di Cristo. Nostra Signora di Bonaria, Patrona Massima e dolce Regina dei Sardi, vi guidi, vi protegga e vi accompagni sempre!”

Da Cagliari, Salvatore Sabatino, Radio Vaticana

Ai giovani della Sardegna - che, ha detto il Papa, "sono il domani di questa terra" - Benedetto XVI ha voluto ricordare, come abbiamo sentito, tre grandi valori, quali famiglia, formazione e fede. Ascoltiamo alcuni dei ragazzi presenti all’incontro col Pontefice, nelle interviste realizzate dal nostro inviato a Cagliari, Salvatore Sabatino:

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