9 settembre 2008

Il Papa agli organizzatori del viaggio a Cagliari: «Tutto perfetto, non dimenticherò» (Zedda)


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In una saletta del seminario il ringraziamento al comitato organizzatore della visita in Sardegna

«Tutto perfetto, non dimenticherò»

Incontro intimo informale prima di risalire sulla papamobile

FUORI PROGRAMMA Foto di gruppo con i seminaristi

SABRINA ZEDDA

CAGLIARI.

«Non dimenticherò mai».
L’orgoglio e la felicità del comitato organizzatore della visita di Benedetto XVI in Sardegna, è tutto per questa frase pronunciata dal Papa in uno dei momenti forse più intimi dell’intera giornata: l’incontro, avvenuto nel primo pomeriggio in una saletta del Seminario diocesano, con i rappresentanti del gruppo che ha fatto sì che ieri ogni cosa risultasse perfetta.
Un appuntamento toccante, che ha preceduto di poco il momento per la foto in cui il Pontefice s’è messo in posa, davanti all’ingresso del seminario, insieme a 36 allievi dell’isituto.
Occhi lucidi e cuore che batteva a mille, per i componenti del comitato organizzatore dell’evento, l’incontro (strettamente privato) col Papa è stato quello che ha dato la soddisfazione più grande.
«L’emozione al momento del baciamano c’era, certo - ammette con voce un po’ rotta per la commozione che a tarda sera è ancora grande, Lucia Baire, presidente del comitato -. Alla fine però, il sentimento prevalente è stato quello di una grande felicità».
E perché Benedetto XVI capisse quanto grande è stato lo sforzo non sono state necessarie troppe parole: «Gli ho detto - continua Lucia Baire -: Santità ci siamo preparati per questo giorno. E lui ha risposto: Me ne sono accorto, è tutto perfetto. Non dimenticherò mai».
Parole che resteranno per sempre nel cuore di chi da un anno a questa parte ha lavorato duro, e che in ricordo di questa visita ha voluto donare al Pontefice delle spille da paglio, in oro naturalmente, simbolo dell’episcopato.
Gli ultimi minuti di permanenza del Papa nell’istituto, sono stati scanditi da altri momenti, quasi giocosi, come la foto di gruppo fatta davanti all’ingresso con i giovani seminaristi. L’ultimo appuntamento nel seminario di via monsignor Cogoni (dopo anche l’incontro brevissimo col presidente Renato Soru), prima di risalire sulla Papamobile per andare dritto in Cattedrale, a incontrare i sacerdoti, e poi in piazza Yenne, per l’attessissimo appuntamento coi giovani.
Ma l’uscita dal seminario, è stata anche quella una festa. Protagonisti soprattutto i bambini della vicina scuola materna “I pini”, che al passaggio di Benedetto XVI hanno cominciato ad agitare i fazzoletti di carta gialla e bianca che maestre e genitori avevano dato loro per l’occasione insieme a una grande quantità di raccomandazioni. Ma se gli occhi dei piccoli sprizzavano contentezza, e le loro mani erano incapaci di dire no al bel gioco, anche gli adulti son sembrati avvolti dalla stessa magia, dalla frenesia di catturare quell’attimo della discesa, quella mano rivolta ai fedeli che voleva un po’ salutare, un po’ impartire una benedizione.
E lo spettacolo è continuato anche dopo, quando la Papamobile era già lontana, quando quel che è rimasto davanti al seminario, e nelle strade vicine, una piccola folla di persone ha cominciato a disperdersi.
«Sarà venuta bene questa foto?» ha domandato un po’ preccupata una signora alla sua amica, mentre toccava freneticamente i pulsanti della sua macchina fotografica digitale. Ma la scena che più si è ripetuta è stata quella degli occhi puntati sui cellulari: perché nessuno di quelli arrivati per vedere per una volta il Papa da vicino ha voluto perdere l’occasione fornita dalla tecnologia. Così, appena arrivati a casa, una manciata di secondi dopo il passaggio di Benedetto XVI, era già ora di vedere il risultato del lavoro di improvvisati fotografi col telefonino. Perché ieri non era proprio giornata per privarsi di emozioni irripetibili.

© Copyright La Nuova Sardegna, 8 settembre 2008

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