3 settembre 2008

I giornaloni all'attacco dell'articolo di Lucetta Scaraffia: tanto rumore per nulla e tante braccia che cadono...

Cari amici, mi e' capitato di sentire la rassegna stampa odierna e devo dire che mi stanno cadendo le calzette, le scarpe e, ovviamente, le braccia.
Anche in questa occasione si e' montata una polemica ad arte contro la Chiesa Cattolica, colpevole, stavolta, di mettere in discussione la possibilita' di espiantare gli organi umani per poi ripiantarli su pazienzi che ne hanno bisogno.
Motivo del contendere e' l'articolo di Lucetta Scaraffia per l'Osservatore Romano: "I segni della morte".
La piu' che legittima opinione della professoressa Scaraffia e' stata "ipso facto" trasformata in una "svolta nel Magistero della Chiesa".
Grandi titoloni, interviste a cosiddetti esperti, polemiche, anche insulti alla Chiesa, e in poche righe o qualche trafiletto la dichiarazione di Padre Federico Lombardi che smonta tutta la faccenda con poche parole.
Ecco qui:


MORTE CEREBRALE: VATICANO, UN ARTICOLO NON CAMBIA LA DOTTRINA

(RIPETIZIONE CORRETTA). (ASCA) - Citta' dal Vaticano, 2 set

''Non e' un atto magisteriale ne' il documento di un organismo pontificio''.
E' la precisazione all'ASCA del portavoce vaticano, p. Federico Lombardi, sull'articolo dell'Osservatore Romano dedicato alla questione della morte cerebrale. ''Non dico nulla sul contenuto dell'articolo - spiega il direttore della Sala Stampa vaticana -. Si tratta di un articolo dell'Osservatore Romano, firmato da una persona e che porta l'autorevolezza della testata e di quella persona. Ma non si tratta di un atto magisteriale ne' di un documento di un organismo pontificio''.

MORTE CEREBRALE: S.SEDE, NON CAMBIA DOTTRINA TRAPIANTI

(AGI) La dottrina della Chiesa riguardo all'espianto degli organi non cambia.
"Le riflessioni pubblicate oggi dall'Osservatore Romano in un articolo sul tema sono ascrivibili all'autrice del testo e non impegnano la Santa Sede".
Lo ha precisato all'Agi il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, sottolineando che l'articolo in questione "non e' un atto magisteriale ne' un documento di un organismo pontificio". "Non dico nulla sul contenuto dell'articolo, che non e' un' editoriale, se non che e' firmato da una persona e che dunque porta l'autorevolezza della testata e di quella persona", ha aggiunto il direttore della Sala Stampa.

Tutto chiaro, mi pare.
Si', tutto limpido e lampante tranne per chi vuole creare polemiche anche laddove non esistono...
Che caduta di stile...che caduta di braccia!

R.

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