14 settembre 2008

Discorso del Papa ai vescovi francesi su laicità, divorziati risposati, sacerdozio, dialogo interreligioso


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QUELLE CHE SEGUONO SONO NOTE DI AGENZIA.
VE LE PROPONGO MA SARA' INDISPENSABILE LEGGERE PER INTERO L'ARTICOLATO DISCORSO DEL PAPA AI VESCOVI FRANCESI
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DIVORZIATI RISPOSATI: PAPA, AFFETTO MA NO A COMUNIONE

Resta fermo il "no" alla comunione per i divorziati risposati e all'ipotesi di cerimonie di tipo penitenziale che come nella Chiesa Ortodossa possano reintrodurre i divorziati nella pienezza della vita sacramentale. Per il Papa si tratta di "una questione particolarmente dolorosa", ma, ha spiegato questa sera ai vescovi francesi, "la Chiesa, che non puo' opporsi alla volonta' di Cristo, conserva con fedelta' il principio dell'indissolubilita' del matrimonio". Per questo, "pur circondando del piu' grande affetto gli uomini e le donne che, per ragioni diverse, non giungono a rispettarlo, non si possono ammettere le iniziative che mirano a benedire le unioni illegittime". In proposito, il Pontefice ha ricordato che "l'Esortazione apostolica 'Familiaris consortio' ha indicato il cammino aperto da un pensiero rispettoso della verita' e della carita'". Per Papa Ratzinger, comunque la situazione della famiglia resta "un problema che appare dappertutto di una particolare urgenza: la coppia e la famiglia - ha detto - affrontano oggi delle vere burrasche. Le parole dell'evangelista a proposito della barca nella tempesta in mezzo al lago possono applicarsi alla famiglia: 'Il vento gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena'". Tra i fattori che hanno generato questa crisi e che "sono ben conosciuti", il Papa ha citato in particolare "le leggi che hanno relativizzato in molti Paesi la sua natura di cellula primordiale della societa'".

Agi

PAPA/FRANCIA: SU DIVORZIATI RISPOSATI CHIESA NON PUO' CAMBIARE DOTTRINA

(ASCA) - Roma, 14 set

Le coppie sposate in crisi e divorziate vanno aiutate ''a comprendere la grandezza del matrimonio'', ma la Chiesa non puo' quindi modificare in alcun modo la propria dottrina sull'indissolubilita' del vincolo matrimoniale: lo ha ricordato con fermezza questo pomeriggio papa Benedetto XVI, parlando ai vescovi francesi riuniti a Lourdes in occasione del suo viaggio apostolico in Francia. Il pontefice a quindi ribadito che ''non si possono dunque ammettere le iniziative che mirano a benedire le unioni illegittime''. Voci che chiedono una revisione della posizione della Chiesa cattolica sui divorziati risposati non sono mancate negli ultimi anni, soprattutto in Francia. Alcuni vescovi hanno avviato percorsi di accompagnamento con le persone impegnate in una ''seconda' relazione e l'ex-vescovo di Angers, attualmente sottosegretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica, mons. Jean-Louis Brugues, aveva ordinato nella sua diocesi una ricerca sul ''principio di misericordia', in vigore nella Chiesa ortodossa, che autorizza una seconda, addirittura una terza unione. Papa Ratzinger ha lodato gli ''sforzi'' dei vescovi per dare ''sostegno alle diverse associazioni che operano per aiutare le famiglie''. ''Avete ragione - ha proseguito - di attenervi con fermezza, anche a costo di andare controcorrente, ai principi che fanno la forza e la grandezza del sacramento del matrimonio''. ''Certo - ha aggiunto -, nessuno puo' negare l'esistenza di prove, a volte molto dolorose, che certi focolari attraversano. Sara' necessario accompagnare le famiglie in difficolta', aiutarle a comprendere la grandezza del matrimonio, e incoraggiarle a non relativizzare la volonta' di Dio e le leggi di vita che Egli ci ha dato''. Quella dei divorziati risposati e' una questione ''particolarmente dolorosa'' ma la Chiesa ''non puo' opporsi alla volonta' di Cristo''e ''conserva con fedelta' il principio dell'indissolubilita' del matrimonio, pur circondando del piu' grande affetto gli uomini e le donne che, per ragioni diverse, non giungono a rispettarlo''.

Asca

Papa a vescovi Francia: Preti non deleghino funzioni a fedeli

Presuli stiano attenti a vocazioni giovani e a catechesi

Lourdes, 14 set. (Apcom)

I sacerdoti non possono delegare le loro funzioni ai laici. E' l'avvertimento di Benedetto XVI ai vescovi francesi, nel discorso pronunciato davanti all'intero episcopato riunito nell'emiciclo di Santa Bernadette, a Lourdes. "Il sacerdozio - dice Ratzinger - è indispensabile alla chiesa, nell'interesse dello stesso laicato. I sacerdoti sono un dono di Dio per la chiesa" e "non possono delegare le loro funzioni ai fedeli in ciò che concerne i loro propri compiti".
In Francia, infatti, è diffusa la pratica di concedere ai diaconi e ai laici la possibilità di esercitare funzioni che spettano invece solamente ai religiosi, a causa principalmente della crisi di vocazione. Per questo il Papa ha voluto dedicare un lungo paragrafo a questo tema, invitando i vescovi a seguire con attenzione le nuove vocazioni e a stare vicini ai giovani che scelgono di diventare preti. "Voi avete bisogno di collaboratori - sottolinea - per questo motivo le vocazioni sacerdotali e religiose meritano più che mai di essere incoraggiate".
"Il vescovo e le comunità di fedeli devono, per quel che le riguarda, favorire ed accogliere le vocazioni sacerdotali e religiose", osserva Ratzinger che esorta i prelati a "stare attenti alla formazione umana, intellettuale e spirituale" degli aspiranti preti. "Sforzatevi, nonostante il carico delle vostre pesanti occupazioni - dice - di incontrarli regolarmente e sappiate riceverli come dei fratelli ed amici. I sacerdoti - conclude il Pontefice - hanno bisogno del vostro affetto, del vostro incoraggiamento e della vostra sollecitudine. Siate loro vicini e abbiate un'attenzione particolare per coloro che sono in difficoltà, malati o anziani".
Su questa scia, "la catechesi riveste un'importanza fondamentale". La catechesi "non è una questione di metodo, ma di contenuto", conclude il Papa. E dunque, "una accurata preparazione dei catechisti consentirà la trasmissione integrale della fede".

Apcom

Papa: L'ignoranza distrugge il dialogo tra le religioni

Discernere iniziative che favoriscono dialogo dalle altre

Lourdes, 14 set. (Apcom)

Serve un "dialogo autentico" tra le religioni, tra cristiani, ebrei, musulmani. Il Papa parla anche di ecumenismo e dialogo interreligioso nel discorso rivolto all'episcopato francese riunito a Lourdes per il 150esimo anniversario delle apparizioni mariane.
"Il dialogo richiede, come condizioni fondamentali, una buona formazione per coloro che lo promuovono - dice Ratzinger - e un discernimento illuminato per avanzare poco a poco nella scoperta della Verità". "La costruzione di ponti tra le grandi tradizioni ecclesiali cristiane e il dialogo con le altre tradizioni religiose - osserva il Ponefice - esigono un reale impegno di conoscenza reciproca, perchè l'ignoranza distrugge più che costruire".
In tal senso, "è necessario seguire con attenzione le diverse iniziative intraprese e discernere quelle che favoriscono la conoscenza e il rispetto reciproco, così come la promozione del dialogo, ed evitare quelle che conducono in vicoli ciechi. La buona volontà non basta. Sono convinto - conclude Benedetto XVI - che convenga cominciare con l'ascolto, per poi passare alla discussione teologica ed arrivare infine alla testimonianza e all'annuncio della fede stessa".

Apcom

Papa: Matrimonio e' indissolubile, no alle unioni illegittime

Lourdes, 14 set. (Apcom)

Il matrimonio è indissolubile. Per questo "non si possono ammettere le iniziative che mirano a benedire le unioni illegittime". Affondo di Benedetto XVI contro le unioni al di fuori della famiglia tradizionale. Lo scenario è quello di una Francia laica dove sono in vigore i Pacs, che ammettono le coppie di fatto. Davanti all'intero episcopato francese, il Papa affronta quello che lui stesso definisce un tema di "particolare urgenza".
La famiglia, dice, "è lo zoccolo solido sul quale poggia l'intera società". E' anche "la cellula viva della Chiesa. Più la famiglia sarà imbevuta dello spirito e dei valori del Vangelo - prosegue Ratzinger - più la chiesa stessa ne sarà arricchita e risponderà meglio alla sua vocazione".
La situazione della famiglia, in tutta la Francia "appare di una particolare urgenza". Infatti, avverte il Papa tedesco, "la coppia e la famiglia affrontano oggi delle vere burrasche". "Da vari decenni le leggi hanno relativizzato in molti Paesi la sua natura di cellula primordiale della società. Spesso le leggi cercano più di adattarsi ai costumi e alle rivendicazioni di particolari individui o gruppi, che non di promuovere il bene comune della società. L'unione stabile di un uomo e di una donna, ordinata alla edificazione di un benessere terreno, grazie alla nascita di bambini donati da Dio, non è più, nella mente di certuni, il modello a cui l'impegno coniugale mira".
Il Papa, dunque, incoraggia "vivamente" gli "sforzi" dei vescovi francesi per "recare sostegno alle diverse associazioni che operano per aiutare le famiglie. Avete ragione di attenervi con fermezza, anche a costo di andare controcorrente, ai principi che fanno la forza e la grandezza del sacramento del matrimonio. La chiesa - conclude - vuole restare indefettibilmente fedele al mandato che le ha affidato il suo Fondatore".

Apcom

PAPA/FRANCIA: NO MODIFICHE A LEGGE LAICITA',EVIDENZIARE RADICI CRISTIANE

(ASCA) - Roma, 14 set - Per Papa Benedetto XVI, la Chiesa cattolica in Francia non deve lavorare per una modifica della legge francese del 1905 che regola, nel senso di una sostanziale esclusione della Chiesa dalla sfera pubblica propria dello Stato; il compito dei vescovi francesi, tracciato in un discorso rivolto loro a Lourdes nell'ambito del suo viaggio Oltralpe, e' invece quello di lavorare per ''porre in evidenza'' le radici cristiane della Francia ''nel quadro istituzionale esistente e nel massimo rispetto delle Leggi in vigore''. Papa Ratzinger riconosce infatti la ''originalita''' della situazione e conferma che ''la Santa Sede desidera rispettarla''. ''In questa prospettiva - ha aggiunto pero' il pontefice -, il porre in evidenza le radici cristiane della Francia permettera' ad ogni abitante di questo Paese di meglio comprendere da dove egli venga e dove egli vada''. ''Di conseguenza - ha proseguito - nel quadro istituzionale esistente e nel massimo rispetto delle Leggi in vigore, occorrerebbe trovare una strada nuova per interpretare e vivere nel quotidiano i valori fondamentali sui quali si e' costruita l'identita' della Nazione''. Papa Ratzinger si e' soffermato sulla specificita' di ogni storia e identita' nazionale. ''I Paesi - ha detto - devono vegliare a preservare e a sviluppare la loro specifica cultura, senza lasciarla mai assorbire dalle altre o affogare in una spenta uniformita'''. Di qui la necessita' di ''porre in evidenza'' le radici cristiane della Francia. Il pontefice accoglie le aperture del presidente Nicolas Sarkozy al ruolo pubblico della Chiesa nella costruzione della societa', avanzate in un suo discorso molto discusso dello scorso dicembre in Laterano e nuovamente presentate durante l'incontro con papa Benedetto XVI all'Eliseo di venerdi'. ''I presupposti socio-politici dell'antica diffidenza o persino ostilita' svaniscono poco a poco'', ha osservato Ratzinger, e ''la Chiesa non rivendica per se' il posto dello Stato''. ''Essa non vuole sostituirglisi''. La Chiesa ''parla con liberta' e dialoga con altrettanta liberta' nel desiderio di giungere alla edificazione della liberta' comune. Grazie ad una sana collaborazione tra la Comunita' politica e la Chiesa, realizzata nella consapevolezza e nel rispetto dell'indipendenza e dell'autonomia di ciascuna nel proprio campo, si rende all'uomo un servizio che mira al suo pieno sviluppo personale e sociale'', ha affermato ancora il pontefice, che ha lodato anche i risultati fin qui ottenuti ''Istanza di Dialogo tra la Chiesa e lo Stato'' avviata dal governo francese nel 2002.

Asca

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