23 giugno 2008

Stop alla “fabbrica dei santi”. Papa Benedetto chiede più controlli (Galeazzi)


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Stop alla “fabbrica dei santi”

Ratzinger chiede più controlli, anche per Wojtyla e Madre Teresa

GIACOMO GALEAZZI

Approfondite l’indagine, precisate meglio fatti e circostanze», firmato Benedetto XVI.

Supplementi d’inchiesta in vista su Karol Wojtyla, Madre Teresa e altre beatificazioni e canonizzazioni eccellenti. Il Pontefice raccomanda «massima attenzione» alla Congregazione per le cause dei santi nella valutazione della documentazione raccolta sui candidati illustri agli onori degli altari. Uno stop implicito alla «fabbrica dei santi».

Dunque, niente più canonizzazioni a furor di popolo, processi immediati né corsie preferenziali, ma «scrupolosa osservanza» delle norme ecclesiali. «Per la beatificazione la prima parte dell’iter finisce solo con il decreto, cioè quando il Papa approva il miracolo - spiega l’arcivescovo Michele Di Ruberto, segretario del dicastero vaticano dei santi -. Benedetto XVI legge uno per uno i fascicoli che gli inviamo e scrive le sue osservazioni a lato delle pratiche». Annotazioni puntuali, indicazioni minuziose ad «approfondire meglio una situazione» e «porre attenzione ad un aspetto».

Come nel dossier sulla beata Madre Teresa, in attesa di santificazione. «Al Papa arrivano delle istanze ma se non si approva il miracolo non si può procedere alla canonizzazione - precisa monsignor Di Ruberto -. Ancora per madre Teresa manca il miracolo. E nella causa di canonizzazione il miracolo deve essere di una certa consistenza». Nella proclamazione della santità, infatti, il «presunto prodigio» segue una rigida procedura: «Acquisizione delle prove testimoniali e mediche, verifica notarile-formale dell’operato del tribunale, valutazione della consulta medica, dei teologi, dei cardinali e del Papa». E ciò perché «la canonizzazione è un atto che tocca l’infallibilità papale».

In presenza di un miracolo accertato, precisa l’arcivescovo, «gli mandiamo fogli d’udienza articolati, con la richiesta di approvare il parere» e Benedetto XVI «non si limita a siglare i documenti, aggiunge chiose al testo, sollecita chiarimenti». Un vaglio severo, senza sconti per nessuno.

Alla prossima udienza papale delle Cause dei santi, (a metà luglio, prima del viaggio in Australia) «non verrà sicuramente discusso» il dossier-Wojtyla. «Il Papa riceve la documentazione dal nostro dicastero e rimanda materiale attraverso la Segreteria di Stato - sottolinea Di Ruberto -. Per Giovanni Paolo II c’è una presunta guarigione, ma devono essere prima approvate le sue virtù eroiche. A Benedetto XVI non è ancora arrivato neanche il giudizio sulle virtù di Wojtyla e la sua indicazione è di fare le cose con la massima serietà, con i tempi necessari».
Joseph Ratzinger, dunque, ha chiesto di «trattare la causa di Wojtyla e tutte le altre in maniera approfondita, sotto ogni aspetto». Niente beatificazione in dirittura d’arrivo per il suo predecessore, quindi. «Devono ancora essere discussi i numerosi volumi delle virtù e inviati almeno un mese prima ai teologi cui spetta redigere un ben meditato parere personale - afferma Di Ruberto -. Dopo ciò si manderà tutto ai cardinali. Passerà altro tempo, dunque Wojtyla beato non è assolutamente imminente. Si può trattare di attendere anche anni». La «positio» su Wojtyla, cioè l’insieme della biografia documentata e delle testimonianze, «non è ancora pronta, va completata». Poi si dovrà aspettare che «emetta il nulla osta il relatore della causa», il domenicano Daniel Ols con il quale collabora il postulatore, monsignor Slawomir Oder. «Il relatore deve vedere tutto nel dettaglio, come un tempo faceva il promotore della fede, ed è tenuto a segnalare qualsiasi cosa non ritenga esatte e che vada risolto - sottolinea l’arcivescovo -. Su Wojtyla, Benedetto XVI si è rimesso alla nostra congregazione e ha chiesto di fare ciò che deve essere fatto». Con una raccomandazione chiara: «Studiare senza affrettare il percorso, preparare tutto il materiale, lavorare attentamente».

© Copyright La Stampa, 23 giugno 2008 consultabile online anche qui.

Il rigore e l'attenzione non sono solo nell'interesse del Papa regnante ma anche, e soprattutto, in quello del Servo di Dio o del Beato.
Evitare le scorciatoie evita ed evitera' contestazioni future
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R.

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