18 giugno 2008

Pio XII, protagonista della storia da studiare in maniera integrale (Osservatore Romano)


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Un congresso e una mostra per i cinquant'anni dalla morte di Papa Pacelli

Protagonista della storia da studiare in maniera integrale

di Gianluca Biccini

L'eredità del magistero di Pio xii vive nei documenti del Concilio Vaticano ii, mostrando ancora oggi un'attualità sorprendente che illumina la figura di questo grande pontefice, al di là dei ripetuti e continui tentativi di letture pregiudiziali, a volte addirittura denigratorie. Forti di questa convinzione il Pontificio Comitato di Scienze Storiche e i due grandi atenei romani che hanno avuto tra i loro allievi proprio il giovane Eugenio Pacelli, la Lateranense e la Gregoriana, hanno organizzato un convegno nel cinquantesimo anniversario della morte del servo di Dio. L'iniziativa, alla quale si affianca una mostra fotografica e documentaria nel Braccio di Carlo Magno, è stata presentata martedì 17 giugno, nella Sala Stampa della Santa Sede. Il convegno si svolgerà dal 6 all'8 novembre nelle sedi delle due Università interessate; l'esposizione in Vaticano, dal 21 ottobre al 6 gennaio 2009. Aprirà i lavori il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato e li chiuderà Benedetto XVI con l'udienza e il discorso ai convegnisti.
All'incontro con i giornalisti sono intervenuti il presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, monsignor Brandmüller; il rettore della Lateranense, Rino Fisichella, che proprio nelle stesse ore è stato promosso arcivescovo presidente della Pontificia Accademia per la Vita; il rettore della Gregoriana, padre Gianfranco Ghirlanda; il direttore del nostro giornale, Giovanni Maria Vian, membro della commissione preparatoria e del comitato scientifico; e il realizzatore della mostra Giovanni Morello, presidente della Fondazione per i beni e le attività artistiche della Chiesa. Monsignor Brandmüller prima, con parole pronunciate a margine dell'intervento preparato - che pubblichiamo integralmente - e il professor Vian poi hanno sottolineato l'intento di celebrazione in senso alto delle due iniziative presentate, auspicando una più adeguata investigazione delle fonti archivistiche, al fine di realizzare pubblicazioni maggiormente approfondite sulla figura di uno dei protagonisti della storia della Chiesa nell'epoca contemporanea. Una ricostruzione che per Vian dev'essere "intera", integrale, rispetto a quelle attuali, considerate "inevitabilmente troppo appiattite sugli anni tedeschi e della guerra". Si tratta di milioni di documenti, per lo studio dei quali occorreranno anni di ricerche negli archivi di tutto il mondo - Brandmüller ha citato in proposito i quindici archivi israeliani ancora inutilizzati - ma necessariamente destinati a dover essere approfonditi, per non rischiare di rimanere legati a una visione troppo parziale e politicizzata di Pio xii. Un impegno di ricerca gravoso ma indispensabile, perché come ha sottolineato il direttore del nostro giornale, non è possibile comprendere appieno i Pontificati successivi se non si parte dal contributo di Pacelli alla creazione dell'"immagine del Papa".
Padre Ghirlanda ha illustrato da parte sua i presupposti e gli obiettivi del congresso: "un'approfondita riflessione sull'insegnamento magisteriale del Pontefice, che ha abbracciato tanti campi di ordine religioso, sociale e pastorale". Il rettore della struttura accademica della Compagnia di Gesù ha anche ricordato come durante il suo pontificato, Papa Pacelli abbia mantenuto un rapporto strettissimo con molti dei professori della Gregoriana, i padri: Sebastian Tromp per l'ecclesiologia, Franz Hurt per la morale, Gustav Gundlach per le scienze sociali, Engelbert Kirschbaum, Antonio Ferrua, Pierre Blet, Burkhard Schneider e Robert Leiber per la storia, Wilhelm Hentrich per la mariologia. Quindi ha ribadito che l'idea sottostante al congresso è quella dell'influsso del magistero di Pio xii sul Vaticano II . "La Commissione mista - ha detto - formata dai decani e da alcuni professori delle facoltà di teologia delle due università, propose due modelli di articolazione del congresso: seguire la cronologia dei documenti più importanti di Pio xii, sia encicliche che messaggi, oppure seguire due tematiche, una della Chiesa ad intra e l'altra della Chiesa ad extra". Un'ulteriore riflessione ha infine portato a un terzo modello che include elementi dei primi due: concentrarsi sui più importanti documenti del Vaticano II e mettere in evidenza con una riflessione critica l'importanza dell'influsso su di essi del Magistero di Pio xii. Di conseguenza la metodologia del congresso commemorativo sarà lo studio delle connessioni tra i tanti insegnamenti di Pio xii e le tematiche del Vaticano II , al fine di evidenziare la continuità del magistero conciliare con quello di Papa Pacelli e i successivi sviluppi. "La novità nella Chiesa - ha concluso - è sempre nella continuità". Successivamente Morello ha parlato dei contenuti della mostra "Pio xii: l'uomo, il pontificato", che presenterà, in maniera cronologica, i passi salienti della vita di Eugenio Pacelli attraverso immagini d'epoca, fornite dal Servizio fotografico de "L'Osservatore Romano", documenti e cimeli personali, concessi dalla famiglia Pacelli e dalla Famiglia Spirituale Opera. Dal momento della nascita, avvenuta l'11 marzo 1876, nel palazzo di via degli Orsini 34, nel quartiere romano di Parione, saranno ripercorse le tappe della sua attività giovanile e scolastica, fino all'ordinazione sacerdotale del 2 aprile 1899, per poi proseguire con il giovane sacerdote, entrato presto al servizio della Santa Sede, fino alla sua ordinazione episcopale, conferitagli da Benedetto xv, nella Cappella Sistina, il 13 maggio 1917. Poi la sua attività di Nunzio, prima in Baviera, dal 1917 al 1924, e poi dal 1925 al 1929 a Berlino, in un periodo cruciale per la storia tedesca. La chiamata nel Collegio cardinalizio da parte di Pio xi, il 16 dicembre 1929, e la successiva nomina a segretario di Stato, fanno del giovane porporato il principale collaboratore di Papa Ratti, come testimoniato dagli interventi di Pacelli nella preparazione dei documenti più importanti, tra cui l'enciclica Mit brennender Sorge. Sono di questo periodo anche i viaggi del cardinale Pacelli, che fu il primo segretario di Stato, dopo diversi secoli, a recarsi come Legato Pontificio in vari Paesi del mondo: nel 1934 in Argentina, in occasione del xxxii Congresso eucaristico internazionale, con soste a Rio de Janeiro e a Montevideo; nel 1936 negli Stati Uniti, dove fu ricevuto anche dal presidente Roosevelt; e per due volte in Francia, nel 1935 a Lourdes, e nel 1937 a Lisieux per la consacrazione della nuova cattedrale; infine nel 1938 a Budapest per il Congresso eucaristico internazionale.
Infine l'esposizione si soffermerà sul pontificato di Pio xii, con particolare riferimento agli anni del conflitto mondiale e dell'azione umanitaria svolta dalla Santa Sede a favore di singole persone e di intere popolazioni. La mostra presenta anche un aspetto artistico: il primo nucleo della Raccolta di Arte contemporanea presso i Musei Vaticani, ampliata poi durante il pontificato di Paolo vi, risale infatti all'iniziativa di Pacelli. Saranno perciò esposti opere d'arte, i "doni" offerti a Pio xii durante il pontificato, paramenti e oggetti utilizzati dal Pontefice.
Presentando la conferenza padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, ha puntualizzato che le due iniziative non hanno a che vedere con l'iter della causa di beatificazione, quindi ha annunciato che sempre a Roma, dal 15 al 17 settembre, vi sarà un convegno del mondo ebraico sulla figura di Pacelli e un altro incontro sullo stesso tema si terrà in autunno a Gerusalemme.

(©L'Osservatore Romano - 18 giugno 2008)

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