15 giugno 2008

L'incontro del Pontefice con le monache di clausura della diocesi brindisina (Radio Vaticana e Avvenire)


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L'incontro del Pontefice con le monache di clausura della diocesi brindisina

Prima della Messa, questa mattina il Papa aveva incontrato le monache di clausura Benedettine e Carmelitane della diocesi, nella Cappella dell’Episcopio di Brindisi. Il nostro inviato, Alessandro de Carolis, ha intervistato Madre Daniela De Nitto, priora del Monastero delle Carmelitane dell'Antica Osservanza di Ostuni, chiedendole quale dono le religiose abbiano fatto al Santo Padre:

R. – Il completo per l’altare, proprio perché vogliamo che il Santo Padre tenga questo nostro ricordo: un piccolo dono, fatto con tanto amore e realizzato dalle mani delle monache. Ma soprattutto offriamo al Santo Padre il nostro amore e la nostra continua preghiera.

D. – Il Papa vi ricambia con la sua predilezione…

R. – Sì, sappiamo infatti che ci tiene molto alla vita claustrale e di questo lo ringraziamo di cuore.

D. – Per voi è, quindi, anche un modo per testimoniare al mondo, che tante volte non la comprende, la vita claustrale e che si può testimoniare il cristianesimo anche nel chiuso di un chiostro?

R. – Per noi è venuto un incoraggiamento anche dal suo predecessore Giovanni Paolo II, quando istituì un monastero proprio in Vaticano, dove non c’era mai stato. Questo è stato certamente un segno forte in un momento caratterizzato da un po’ di confusione sulla vita claustrale. Noi sappiamo quanto sia Giovanni Paolo II, sia Benedetto XVI hanno sempre tenuto alla vita claustrale.

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Le claustrali: quale gioia pregare col Papa

DA BRINDISI

ANGELO SCONOSCIUTO

Sono due gli incontri riservati nell’agenda della visita pa­storale di Benedetto XVI alla Chiesa di Brindisi-Ostuni. Oggi po­meriggio in Cattedrale, prima del­la partenza, incontrerà il presbite­rio diocesano; stamani invece – pri­ma di raggiungere il piazzale di Sant’Apollinare per la celebrazio­ne della Messa – nella cappella del­l’Episcopio in forma privata pre­gherà con le monache carmelitane e benedettine, presenti a Ostuni nei due monasteri di clausura della diocesi. Le religiose raggiungeran­no Brindisi in virtù di una partico­lare dispensa dell’arcivescovo Roc­co Talucci, ma la loro preparazione all’evento è lunga mesi e in prossi­mità dello stesso, entrambe le co­munità hanno affidato le loro ri­flessioni a un breve scritto, senten­do di essere – come dicono le Mo­nache Carmelitane – «con la lam­pada accesa e il cuore vivificato dal­la preghiera» e di apprestarsi a vi­vere – è la riflessione della Bene­dettine del Monastero di San Pietro – «un incontro per consolidare la fedeltà a Cristo e alla Chiesa».
«Il Signore vuole suscitare in noi il desiderio e la gioia di sentirci Chie­sa, di appartenere ad una grande famiglia fatta da persone che vivo­no i medesimi sentimenti di amo­re per il maestro e Signore Gesù; quindi il nostro entusiasmo non può essere solo umano, non è solo curiosità, ma diviene impegno so­prattutto spirituale», ha scritto la comunità monastica delle Carme­litane. «Vivremo con il Papa un mo­mento riservato per dire insieme le lodi e per attingere a piene mani la grazia che il Signore ci sta elargen­do – aggiungono le monache –; porteremo in quell’incontro tutta la diocesi, essendo non solo ' nel cuore della Chiesa', ma soprattut­to ' il cuore della Chiesa', conti­nueremo così e vivificheremo sem­pre più la nostra vocazione alla 'vi­ta nascosta con Cristo in Dio'; que­sto incontro sarà quindi per noi motivo di gioia immensa, ma an­che invito a vivere con maggiore coscienza e con fede ferma il no­stro essere spose di Cristo chiama­te ad essere preghiera e sacrificio, non solo per la nostra salvezza ma per quella di una umanità intera che è assetata di Dio e della sua pre­senza silenziosa ed efficace. Siamo consapevoli che incontrando il Santo Padre, incontreremo ed a­scolteremo il Signore – concludono – e quindi, come le vergini prudenti attendiamo questo momento con la lampada accesa, cioè con il cuo­re carico dello Spirito che viene vi­vificato dalla preghiera personale e comunitaria». « L’invito del Santo Padre in udienza privata, è un accosta­mento ai suoi discorsi sul te­ma della vita consacrata – hanno scritto invece le Benedettine di San Pietro –. La sequela, nella totale consacrazio­ne a Cristo, è una presenza nella Chiesa che ne riconosce l’identità di anime oranti. La Preghiera, il si­lenzio del chiostro, ci tiene lontane dal mondo, ma presenti nel dolore e nelle profonde ferite dell’intera umanità alla ricerca di una pace stabile e duratura. Il tema della Pre­ghiera è un valore primario e san Benedetto uomo di Dio, istituisce nel Monastero una scuola del ser­vizio divino – hanno ricordato –. La scuola ha bisogno di maestri, e dal­la Cattedra di Pietro ascoltiamo la lezione magistrale di Benedetto X­VI, che alla luce della Regola di San Benedetto patrono del suo Pontifi­cato, per dottrina e santità, affer­ma con forza la centralità di Cristo nella vita di ogni cristiano e al nul­la anteporre al suo Amore! L’in­contro con il Papa – hanno con­cluso – ci impegna a vivere i valori monastici con maggiore responsa­bilità di fedeltà a Cristo e alla Chie­sa, per essere autentiche testimo­ni delle realtà future».

© Copyright Avvenire, 15 giugno 2008

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