6 giugno 2008

Fallimento del vertice della Fao: "Contro la fame in ordine sparso" (Osservatore Romano)


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Controversie sul documento finale del vertice della Fao sulla sicurezza alimentare

Contro la fame in ordine sparso

Roma, 5. Suscita ancora controversie la messa a punto del documento finale del vertice internazionale della Fao sulla sicurezza alimentare, giunto alla sua giornata conclusiva. Su alcuni temi esisterebbe già un accordo di massima. Tra questi, ci sarebbero lo stanziamento immediato di aiuti per far fronte alla crisi alimentare, che richiederanno comunque un aumento delle risorse finanziarie, e l'appello affinché i prodotti alimentari non siano uno strumento di pressione politica.
Tuttavia, i nodi da sciogliere sono ancora tanti e le posizioni poco chiare. In primo luogo, i delegati restano divisi sulle politiche comuni in materia di biocarburanti e organismi geneticamente modificati (ogm).
Proprio sulle bioenergie, questa mattina sono stati resi noti i risultati della tavola rotonda sul tema, alla quale hanno preso parte tecnici e delegati dei vari Paesi. Il direttore esecutivo del Pam (il Programma alimentare mondiale), Josette Sheeran, si è detta convinta che "con il prezzo del greggio sopra gli ottanta dollari i biocombustibili hanno una loro validità", ma riguardo al loro effettivo utilizzo occorre fare un'attenta analisi "dell'eco-compatibilità". Dunque, un approccio globale e sostenibile, che tenga conto sia della necessità di continuare la ricerca nel settore dei biocarburanti sia della maggiore produzione agricola.
Un altro punto al centro delle controversie è stato la liberalizzazione del prezzo dei cereali sui mercati internazionali. La contrapposizione è su due righe che dovrebbero essere inserite nella bozza del documento finale che - secondo le previsioni - sarà letto nel tardo pomeriggio. Come riferiscono alcune anticipazioni della stampa, al punto 4e del documento si legge testualmente che è necessario riaffermare "la necessità di ridurre il ricorso a misure restrittive che potrebbero acuire la volatilità dei prezzi internazionali". Molti Paesi rivendicano il diritto di difendere le proprie esportazioni stabilendo il prezzo sul mercato internazionale.
La "terza sfida" del vertice Fao è migliorare le condizioni dell'agricoltura africana. Nel primo pomeriggio la Banca di sviluppo africano dovrebbe annunciare lo stanziamento di nuovi finanziamenti per il continente. Ieri, l'ex Segretario generale dell'Onu, e premio Nobel per la pace nel 2001, Kofi Annan, ha definito "un accordo senza precedenti per raggiungere una rivoluzione verde africana" il memorandum d'intesa siglato tra l'Agra (Alliance for a green revolution in Africa) e le tre agenzie dell'Onu: Fao, Ifad e Pam. Obiettivo dell'accordo, dare impulso alla produzione di cibo locale in modo da soddisfare i bisogni della popolazione nelle aree a rischio, creando opportunità per i piccoli agricoltori. Annan ha ricordato che per anni la Fao è stata "una voce nel deserto" quando richiamava l'attenzione sull'importanza dell'agricoltura. E l'Africa, ha aggiunto, "ha trascurato l'agricoltura per lungo tempo. Ora inizierà una nuova era: unendo i nostri sforzi - ha assicurato Annan - possiamo porre le basi per una crescita economica". Sulla stessa linea il direttore generale della Fao, Jacques Diouf, che ha sottolineato come in Africa "la situazione sia particolarmente seria" e spiegato che "con l'intesa appena siglata" ogni agenzia contribuirà "con la sua esperienza a raggiungere l'obiettivo di un'agricoltura sostenibile".
Un duro attacco su tutta la linea del vertice è stato lanciato dalle oltre cento organizzazioni non governative e associazioni che hanno preso parte al Forum parallelo Terra Preta, anch'esso svoltosi a Roma. Secondo i partecipanti, non si risolverà il problema della fame senza dare ascolto agli agricoltori, ai pescatori e ai movimenti sociali del sud del mondo. "Il paragrafo cinque della bozza del documento che circola da ieri sera - ha sottolineato Fabio Valente, segretario generale Fian (la sigla che riunisce movimenti e cooperative sociali del Brasile) - parla di consenso raggiunto tra le istituzioni Onu, il Fondo monetario internazionale e la Banca Mondiale, ma lascia fuori coloro che dovrebbero essere i protagonisti della soluzione: produttori, agricoltori e pescatori dei Paesi poveri". Per questo, ha continuato Valente, "chiediamo che sia istituita una commissione sulla sovranità alimentare che analizzi le vere cause delle crisi e che possa trovare soluzioni adeguate".
Produttori e società civile, ha ribadito il segretario generale Fian, "devono fare parte della soluzione, ma si continua a ignorare la loro voce".

(©L'Osservatore Romano - 6 giugno 2008)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Buon giorno, anzichè sul sostanziale fallimento dell'ultimo vertice, vorrei dire qualcosa sull'anomalia della FAO, dove so per certo che una grossa percentuale delle proprie risorse se ne va per gli stipendi del proprio personale, obiettivamente troppo alti rispetto al servizio reso. Ciò è purtroppo dimostrazione di una società cresciuta negli egoismi.