26 maggio 2008

Card. Zen: "La vicinanza e le parole del Papa ci danno coraggio" (Radio Vaticana)


Vedi anche:

SPECIALE: LA LETTERA DEL PAPA ALLA CHIESA CINESE

Il Papa: aiuti ai terremotati, libertà per i credenti cinesi (Paglialunga)

Il Papa all'Angelus: "Non si può restare indifferenti" (Zavattaro)

I vescovi alle forze politiche: «Sulle emergenze collaborate». Ruini verso l'addio al vicariato di Roma: al suo posto Vallini (Accattoli)

Mons. Betori nuovo arcivescovo di Firenze? (Carratù)

Hans Kung loda Benedetto XVI: "Il dialogo avviatosi tra il Papa e le autorità musulmane è in linea con la costruzione di un'etica mondiale"

Card. Arinze: "Il dialogo con le religioni è parte della missione evangelizzatrice della Chiesa" (Osservatore)

All'Angelus il Papa chiede alla Madonna di sostenere le testimonianze di fede in Cina (Radio Vaticana)

Vian: «Il mio editore è il Papa». Intervista in preparazione del viaggio del Papa a Cagliari

«La Chiesa in Cina chiamata all’unità» (Mazza)

Questa è la bellezza della verità cristiana: il Creatore e Signore di tutte le cose si è fatto "chicco di grano" per esser seminato nella nostra terra (Parole del Santo Padre alla recita dell'Angelus)

Rosso "malpela" il gioco di chi fa di Martini l'antipapa. Mah...caro Malpelo, l'unico che può interrompere il "giochetto" è proprio Martini...

Lo zero per mille a Curzio Maltese (Doninelli)

Visita del Papa a Genova: lo speciale del sito dell'Arcidiocesi

Card. Bagnasco: «Benedetto commosso da Genova» (Il Giornale)

La vicinanza e le parole del Papa ci danno coraggio: così, il cardinale Zen Ze-kiun, dopo la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina e il nuovo appello, all’Angelus, per i terremotati del Sichuan

Benedetto XVI è vicino alla Chiesa e al popolo cinese. Ieri, all’Angelus in Piazza San Pietro, il Papa ha ricordato la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, celebrata sabato scorso per la prima volta. Quindi, ha rinnovato la sua vicinanza alle popolazioni del Sichuan colpite dal terremoto. Anche in questa regione devastata dal sisma, riferisce l’agenzia Fides, i cattolici cinesi hanno vissuto con intensità la Giornata di preghiera, raccogliendosi in tende adibite a piccole cappelle. Allo stesso tempo, le autorità locali hanno particolarmente apprezzato l’impegno delle religiose, in prima linea nel portare sostegno morale e psicologico ai terremotati. Ma torniamo alla Giornata di preghiera per la Chiesa cinese, fortemente voluta dal Papa. Raggiunto telefonicamente ad Hong Kong da Alessandro Gisotti, il cardinale Joseph Zen Ze-kiun racconta i momenti forti di questo avvenimento senza precedenti:

R. – Noi siamo molto riconoscenti, perché evidentemente il Santo Padre ci teneva tanto che tutta la Chiesa pregasse per la Chiesa in Cina. Lui stesso ha composto la preghiera. Da parte nostra, qui ad Hong Kong, nella diocesi, abbiamo veramente risposto con molto fervore a questo appello e abbiamo fatto una novena peregrinante. Il 24 maggio abbiamo fatto una preghiera diocesana tutti insieme, in una parrocchia dedicata proprio a Maria Ausiliatrice. E’ venuta molta gente. Domenica c’è stata anche una prosecuzione: in un’isola della nostra diocesi, dove è venerata la Madonna di Fatima, si è svolta una grande giornata di preghiera. Come ha detto il Santo Padre, “il nostro cuore è vicino alle vittime del terremoto”. Abbiamo pregato sia per la Chiesa, per la fede, come anche per la gente che sta soffrendo.

D. – All’Angelus, il Papa ha incoraggiato l’impegno di quanti in Cina non temono di parlare di Gesù, e rimanendo sempre testimoni credibili del suo amore, si mantengono uniti alla roccia di Pietro. Ecco, sono parole importanti che danno coraggio...

R. – Il Santo Padre, con molta sincerità, ha ricordato a tutti la natura della Chiesa, come l’ha fatta il Signore. La Chiesa è apostolica. Ed oggi deve essere guidata dai vescovi, con a capo il successore di San Pietro. Purtroppo in Cina non è ancora possibile realizzare questo ideale della Chiesa, ma noi abbiamo avuto segni di avvicinamento, anche con la recente esibizione musicale in Vaticano alla presenza del Santo Padre. Speriamo siano segni che porteranno a cose molto più importanti, che anche in Cina si possa vivere questa fede in pace, con gioia, come dice il Santo Padre. Così si vivrà fruttuosamente, la nostra fede darà frutto, anche per il bene della società. Capisco benissimo queste parole del Santo Padre, che rievocano la sua Lettera alla Chiesa cattolica in Cina.

D. – L’esibizione dell’Orchestra filarmonica di Pechino, in Vaticano, poi la vicinanza rinnovata tante volte del Papa al popolo cinese che soffre per la devastazione portata dal terremoto e, dunque, la Giornata di preghiera e le parole del Papa all’Angelus. Come viene percepita questa attenzione del Santo Padre?

R. – Questo grande affetto e questa grande stima per tutta la nazione cinese è così evidente nella Lettera. Naturalmente, il disastro, questa volta, è veramente di dimensioni enormi. La parola del Santo Padre incoraggia tutti a continuare ad interessarsi a questo disastro. Dobbiamo interessarci a lungo, non per un attimo di compassione, perché sono ferite che necessitano di tempo per sanarle, specialmente nella ricostruzione. Speriamo che queste parole del Papa rimangano nella mente e nel cuore di tanti cattolici e che si continui a pregare, come anche a dare aiuti concreti.

D. – Quali frutti si aspetta da questa Giornata di preghiera?

R. – E’ un’iniziativa senza precedenti: il Santo Padre che mobilita tutta la Chiesa per i fedeli in Cina. Sappiamo certamente che la Madonna e lo Spirito Santo ascoltano questo desiderio del Santo Padre e tutti i fedeli del mondo hanno certamente appreso questo grande appello. Quindi, questa abbondanza di preghiera, certamente darà i suoi frutti. Perché noi crediamo veramente che molte cose che umanamente sono difficili o quasi impossibili, con la preghiera riescono.

© Copyright Radio Vaticana

Nessun commento: