27 maggio 2008

Card. Bertone: "L'enciclica sociale uscirà in autunno. Per ora il titolo è Caritas in veritate" (Apcom)


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BERTONE: ENCICLICA IN AUTUNNO,RISPOSTA A SFIDE DEI NOSTRI GIORNI

Kiev, 27 mag. (Apcom)

Dalla nuova Enciclica sociale di Papa Benedetto XVI (che difficilmente sarà ultimata entro l'estate perchè "è un lavoro che costa molta fatica" e offrirà risposte "originali" alle sfide dei nostri tempi e non una "mera ripetizione della dottrina sociale della Chiesa") all'inchiesta di Genova sugli appalti alle mense nelle cui intercettazioni figura anche il suo nome ("sono amareggiato, ma conto sulla stima e sull'affetto della città"). Dall'equilibrio fra giusta esigenza di sicurezza nei Paesi di immigrazione e rispetto dei diritti delle persone, all'allargamento dell'Europa "che - come diceva Giovanni Paolo - deve respirare a due polmoni, Oriente e Occidente, e non solo uno". Il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, al termine di una visita ufficiale in Ucraina che lo ha portato per 4 giorni a Leopoli e Kiev, accetta di farne un bilancio con Apcom, rispondendo anche ad alcune altre domande.
La conversazione a Kiev non può che iniziare con un bilancio della visita in Ucraina.
"E' stata organizzata - premette il cardinale - in modo speciale per la beatificazione di suor Marta Wiecka, ma ha poi avuto diversi momenti: gli incontri con i vescovi greco-cattolici e con i vescovi latini, con le autorità centrali, tra cui il presidente della Repubblica Viktor Yushchenko, il vice primo ministro Hryhoriy Nemyria, e infine con le autorità regionali di Leopoli.

Il viaggio mi ha permesso di incontrare una chiesa viva, parlo in modo speciale della Chiesa cattolica nelle sue varie componenti e di conoscere una Chiesa entusiasta e partecipe, come abbiamo visto nelle due grandi celebrazioni, sia a Leopoli al Parco della Cultura per la beatificazione di suor Marta Wiecka, sia a Kiev, nella cattedrale cattolica latina con una immensa folla che ha preso parte alla messa e alla processione del Corpus Domini. I fedeli si sono sentiti in sintonia con il cuore alla chiesa universale e con Papa Benedetto XVI. Durante il viaggio ho incontrato anche esponenti della chiesa ortodossa, in modo particolare di quella russa. Ho avuto infatti l'occasione di visitare il Metropolita di Kiev e di tutta l'Ucraina, Volodymyr".

"Il colloquio con il Metropolita - sottolinea Bertone - è stato molto cordiale e sereno. Abbiamo trattato problemi concreti della chiesa cattolica e di quella ortodossa russa, e abbiamo anche affrontato il problema specifico dei processi per la beatificazione e canonizzazione di uomini e donne di chiesa, testimoni della fede e dell'Amore di Cristo. Abbiamo rilevato che nel concerto dei rapporti tra le Chiese ortodosse nonostante le difficoltà, assistiamo a un momento positivo di dialogo interconfessionale. Tale è anche il dialogo tra la Chiesa cattolica e le diverse Chiese ortodosse. Il Metropolita ha testimoniato la possibilità di questo concreto cammino di dialogo che va a tutto vantaggio della Chiesa e dell'annuncio del Vangelo".

D: Il viaggio si inserisce anche nel dialogo tra Vaticano e Russia. A che punto siamo?

"Con la chiesa ortodossa russa e con il Patriarcato di Mosca - risponde il segretario di Stato - siamo in fase di colloquio, di rapporti amichevoli e chiari. In questi giorni il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani, è a Mosca e sta incontrando i vertici della chiesa ortodossa russa. Inoltre, i rapporti tra il Patriarcato e l'arcivescovo di Mosca monsignor Paolo Pezzi sono molto positivi e anche di interscambio sulle finalità pastorali. E questo è un segno positivo. Ricordo che recentemente c'è stata una iniziativa importante: oltre alla pubblicazione dei documenti del Concilio Vaticano II organicamente in lingua russa, che permette agli ortodossi russi di conoscere l'autentica voce della chiesa cattolica, sono stati tradotti il Catechismo della chiesa cattolica e poi il Compendio della dottrina sociale della chiesa. Io stesso ho consegnato la prima copia della traduzione russa al presidente Putin quando è stato in visita in Vaticano. Questi sono tutti gesti che permettono di conoscere di prima mano la dottrina, gli atteggiamenti e le posizioni della chiesa cattolica sui vari temi di carattere teologico-dogmatico e di carattere morale".

D: Lei vede un futuro da membro dell'Unione Europea per l'Ucraina?

R: "L'Ucraina si sta avvicinando all'Europa e io stesso, nel discorso al sindaco di Leopoli, ho avuto occasione di riconoscere a nome della Santa Sede gli sforzi compiuti dall'Ucraina per la crescita e lo sviluppo della democrazia nei vari ambiti e poi la volontà di riconoscere e di diferendere i diritti umani, di promuovere una politica di appoggio alla famiglia. È da qualche anno, infatti, che l'Ucraina appoggia molto con provvidenze concrete la famiglia. Ma anche gli sforzi nel promuovere la libertà religiosa, che è indispensabile e fondamento delle altre libertà, il riconoscimento di tutte le confessioni religiose e il riconoscimento dei diritti umani. L'Ucraina è quindi incamminata verso una armonica integrazione nella comunità internazionale senza mai dimenticare le proprie radici europee. In Europa l'Ucraina può svolgere un ruolo importante essendo un punto di incontro, un crocevia, un ponte tra le culture dell'Oriente e dell'Occidente cristiano. Il Paese è dunque alle soglie del suo ingresso nell'Unione Europea. Tuttavia, la Santa Sede non svolge un'azione propriamente politica ma svolge un'azione di orientamento e di indirizzo soprattutto di carattere morale".

D: Il Vaticano ritiene che l'Europa deve continuare ad allargarsi?

R: "Ripeto che il Vaticano non ha una visione politica dell'allargamento dell'Ue. Sappiamo che di anno in anno, in qualche modo, si presentano le prospettive di ingresso di nuovi Stati nell'Unione Europea. La chiesa, per riprendere le famose parole di Giovanni Paolo II, pensa che anche l'Europa dovrebbe respirare con due polmoni, dell'Oriente e dell'Occidente. Ricordiamo proprio quest'anno il 1020 anniversario del battesimo della Russia di Kiev, cioè l'inizio dell'evangelizzazione dei popoli slavi, che è partito proprio dall'Ucraina ed è andata verso l'Oriente. Quindi è importante anche riconoscere che le radici cristiane si diramano e si diffondono in Occidente e in Oriente come humus di una unità europea che è fondata su un patrimonio comune. E questo senza dubbio sta a cuore alla Chiesa. Basta vedere i discorsi all'Europa sia di Giovanni Paolo II che di Benedetto XVI".

D: Anche l'Ucraina importa immigrati in Italia. Il tema dell'immgrazione e della sicurezza attanaglia il nostro Paese. Come si pone il Vaticano su questa tematica?

R: "Personalmente ho avuto l'esperienza di un bel gruppo di immigrati ucraini a Genova, dove c'è una bella parrocchia ucraina. Sono immigrati che si sono inseriti e integrati positivamente nella comunità di Genova, con i propri principi morali e di convivenza umana, di vita familiare e sociale, e con una capacità di lavoro e una grande voglia di lavorare. Credo che tra gli immigrati ucraini, problemi specifici di delinquenza non si sono presentati come per altre comunità di immigrati. Da questo punto di vista l'esperienza è stata positiva. Anche l'ambasciatore italiano in Ucraina mi ha parlato molto positivamente dei lavoratori ucraini. Assistiamo a un interscambio positivo di rapporti fiduciari".
Inoltre, nel valutare il fenomeno dell'immigrazione bisogna distinguere tra gruppo e gruppo, e distinguere anche tra chi delinque e chi viene in Italia con la volontà di lavorare in un Paese che assicura libertà e un certo benessere e che dà condizioni di convivenza molto più positive e favorevoli che non nel Paese di provenienza".

D: Quale sarà il prossimo suo viaggio?

R: "Andrò in Bielorussia, a metà giugno".

D: Come commenta le notizie sulle indagini a Genova?

R: "Non entro nelle questioni giudiziarie, a ciascuno spetta la sua responsabilità. Sulla posizione del presidente del Bambin Gesù, la proprietà ha emesso un comunicato che nel rispetto dell'azione della magistratura, auspica gli opportuni chiarimenti affinchè questa personalità professionalmente molto stimata e meritevole per il lavoro svolto anche in questi pochi mesi al Bambin Gesù, possa essere restituita il più presto possibile al suo compito e al suo lavoro.
Per quanto mi riguarda, al di là dell'amarezza per ciò che ho letto in questi giorni, so che posso contare sulla stima e sull'affetto dei genovesi. Essi mi conoscono e sanno bene che cosa ho fatto con sincera volontà di servizio e con piena dedizione per il bene della città".

D: Eminenza, veniamo all'annunciata Enciclica Sociale di Benedetto XVI: quando uscirà ?l E il secondo Libro su Gesù di Nazareth?

R: "Il Papa sta lavorando molto, ne sono testimone, sia per l'Enciclica che per la seconda parte del libro su Gesù di Nazareth. Questo Papa ci ha condotti ad imparare da lui il grande amore verso Gesù e una conoscenza sempre più approfondita della dottrina della persona di Gesù. Il Papa ci fa conoscere e amare sempre di più Gesù anche con il supporto di una grande e precisa ricostruzione storica e con gli affreschi che solo lui sa dare, specialmente commentando certe pagine evangeliche.

L'Enciclica è in fase di elaborazione, va e viene dal Papa che non vuole ripetere luoghi comuni della dottrina sociale della Chiesa ma vuole portare qualche elemento originale, anche conforme alle sfide dei tempi; pensiamo al grande problema della globalizzazione e agli altri problemi che affliggono la comunità internazionale, come le emergenze alimentari, i cambiamenti climatici. Sono tutti temi che possono suggerire anche una valutazione e un orientamento della Chiesa da un punto di vista morale. Questa Enciclica costa più fatica. Non posso prevedere una data di pubblicazione. Certamente per l'autunno, non credo che facciamo in tempo a fare tutte le traduzioni per l'estate. D'altra parte questi grandi messaggi del Papa sono sempre di attualità, non è questione di mesi e di anni, ma è importante che i messaggi siano recepiti e tradotti in atteggiamenti concreti. Pensiamo anche al grande messaggio del discorso dell'Onu, che è ancora oggetto di studio. Sono previsti diversi seminari di studio sul discorso, sia alle Nazioni Unite che in varie parti del mondo".

D: Può dirci quale è il titolo dell'Enciclica?

R: "Non so ancora se il titolo resterà 'Caritas in veritate'. L'incipit si decide in base al testo concreto e completo. Per ora è un'ipotesi. Non voglio dire che il titolo sarà sicuramente quello, probabilmente sì e al momento rimane questa idea, ma poi può arrivare un'ispirazione successiva".

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