27 maggio 2008

Bagnasco loda la laicità american style e chiede prudenza sulla bioetica (Il Foglio)


Vedi anche:

Serve maggiore solidarietà per affrontare l’emergenza alimentare: così, mons. Renato Volante dopo le parole del Papa all’Angelus (Radio Vaticana)

IL PAPA LEGGERA' LA BIBBIA IN TV: A OTTOBRE A "DOMENICA IN"

BAGNASCO: "IL J'ACCUSE DI RATZINGER SULLA PEDOFILIA E' STATO L'INIZIO DELLA RINASCITA". "CON LA GENTE PARLANO SOLO I PARROCI" (Agi)

Card. Bertone: "L'enciclica sociale uscirà in autunno. Per ora il titolo è Caritas in veritate" (Apcom)

D’Alema suona l’allarme sulla Chiesa. Ma non ce n’era affatto bisogno: Dino Boffo risponde all'ex ministro (Avvenire)

Nota della Commissione dottrinale dei vescovi di Francia sul dialogo fra cattolici e musulmani: "Credere in modo diverso ma riconoscersi in Dio" (OR)

Il monito della Cei: salari e famiglia, fare presto (Tornielli)

Un incontro a Roma sui rapporti tra scienza e religione: "Quando la ragione non cerca la fede" (Osservatore)

Card. Bagnasco: "Rifiuti, redditi e famiglia: fare presto" (Accornero)

Scusate...sto ancora ridendo: i giornaloni "genuflessi" alla prolusione del cardinale Bagnasco :-)

Scienza e fede, riparte il dialogo (RomaSette)

La prolusione del card. Bagnasco: "Il riscatto dell'Italia è nella risposta alla grande sfida dell'educazione" (Osservatore Romano)

IL TESTO INTEGRALE DELLA PROLUSIONE DEL CARDINALE BAGNASCO

Mons. Betori nuovo arcivescovo di Firenze? (Carratù)

Dura condanna delle nuove linee guida della legge 40

Bagnasco loda la laicità american style e chiede prudenza sulla bioetica

Roma. Ieri il cardinale Angelo Bagnasco ha aperto con la sua prolusione la 58a Assemblea generale della Ce. Come era già successo in occasione delle ultime riunioni del Consiglio permanente l’arcivescovo di Genova è stato ricevuto il lunedì precedente da Benedetto XVI, al quale, presumibilmente, ha sottoposto preventivamente la traccia del suo intervento. Intervento denso di contenuti, fortemente pastorale, ricco di giudizi culturali e politici. E attento a quanto succede nel mondo mediatico, cattolico e non. Il leader dell’episcopato nazionale ha infatti citato e elogiato il quotidiano Avvenire e la tv Sat 2000, entrambe di proprietà Cei, e, senza fare i nomi, ha accusato di “mala-informazione” Repubblica, e ha citato un corsivo di Emanuele Macaluso sul Riformista del 4 marzo scorso, nonché un intervento del sociologo Giuseppe De Rita apparso su Avvenire del 16 marzo. Bagnasco ha fatto riferimento al recente viaggio di Benedetto XVI negli Stati Uniti che gli è servito per richiamare “l’ammirazione” di Papa Ratzinger “per l’esperienza di libertà che fin dalle origini è in atto in quella grande nazione”, “dove lo stato è volutamente e decisamente laico, ma proprio per una volontà religiosa, per dare autenticità alla religione”. Il presidente della Cei ha poi detto: “Esprimere liberamente la propria fede, partecipare in nome del Vangelo al dibattito pubblico, portare serenamente il proprio contributo nella formazione degli orientamenti politico-legislativi, accettando sempre le decisioni prese dalla maggioranza: ecco ciò che non può mai essere scambiato per una minaccia alla laicità dello stato”. Ha poi aggiunto che “la chiesa non vuole imporre a nessuno una morale religiosa” e propone invece, “insieme a principi tipicamente religiosi, i valori fondamentali che definiscono la persona… (i quali) proprio perché fondativi, sono di ordine naturale, radicati cioè nell’essere stesso dell’uomo”.
Quindi, citando la “famosa allocuzione” del Papa a Ratisbona e quella all’Onu, ha ribadito la necessità del rispetto della libertà religiosa. Poi ha lanciato un grido di allarme per “l’emergenza alimentare” nei paesi poveri (qui l’elogio per come Avvenire tratta le tematiche internazionali). A questo punto Bagnasco si è dilungato sull’“emergenza educativa” (e qui ha citato la “fenomenologia del peggio” stigmatizzata da De Rita) e sulla “cultura nichilista” che colpisce i giovani sospingendoli a coltivare soltanto “passioni tristi”. In questo quadro pessimista Bagnasco ha speso parole critiche sull’influenza negativa che può avere la tv e – citando “un osservatore di cose politiche” (Macaluso, ndr) che ha scritto che “A parlare col popolo sono rimasti solo i parroci”) – ha elogiato il clero italiano e ha valorizzato il sistema di sostentamento della chiesa in Italia stigmatizzando “i recenti casi di mala-informazione” di Curzio Maltese su Repubblica. Infine la politica. Bagnasco ha ribadito che la chiesa non si schiera con nessuno (ma i cattolici comunque devono “evitare l’irrilevanza”), che spera, visto il chiaro risultato elettorale, in una “operosa stabilità” cui partecipino tutte le forze politiche “nei ruoli loro assegnati”. Nello specifico ha auspicato “la responsabile collaborazione delle popolazioni” all’intervento delle pubbliche autorità riguardo al problema “gravissimo e urgente” dei rifiuti urbani in Campania. Il presidente della Cei ha speso parole a favore della “difesa reale” del potere d’acquisto e a favore della famiglia, citando positivamente l’iniziativa “Un fisco a misura di famiglia” lanciata dal Forum delle famiglie. Ha condannato senza mezzi termini le linee guida sulla legge 40 emanate in extremis dal governo Prodi, e sui temi bioetici per i quali – senza citare la questione aborto – ha auspicato “una complessiva cautela” e “una sostanziale prudenza” che mettano “la comunità nazionale al riparo da iniziative imprevidenti e precipitose” (il riferimento è ai Dico). Forti le parole sulle morti bianche (“la vita è sacra”) e l’invito agli imprenditori “in particolare” a fare di più per cercare di evitarle. Dopo aver dichiarato di intravvedere “la prospettiva concreta di un’effettiva libertà, pluralità e autonomia anche economica”, ha infine parlato di immigrazione e sicurezza sottolineando l’urgenza di politiche volte a una “reale integrazione dei cittadini immigrati che legittimamente soggiornano sul nostro suolo” e che evitino la creazione di quartieri ghetto. E ha ribadito che quello della sicurezza non è un falso problema, ma “un’esigenza incoercibile”, cui i pubblici poteri devono dare risposte “calibrate e efficaci”. Giovedì all’assemblea dei vescovi italiani è previsto un discorso del Papa, che è anche il Primate d’Italia.

© Copyright Il Foglio, 27 maggio 2008 consultabile online anche qui.

Nessun commento: