27 maggio 2008

BAGNASCO: "IL J'ACCUSE DI RATZINGER SULLA PEDOFILIA E' STATO L'INIZIO DELLA RINASCITA". "CON LA GENTE PARLANO SOLO I PARROCI" (Agi)


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Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo questo commento di Salvatore Izzo a proposito della prolusione del card. Bagnasco.
Il vaticanista dell'Agi ha evidenziato due aspetti dell'intervento, forse i piu' importanti, trascurati dalla grande stampa
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Raffaella

PEDOFILIA: BAGNASCO, J'ACCUSE DI RATZINGER INIZIO RINASCITA

(AGI) - CdV, 26 mag.

La Chiesa Italiana plaude alla linea della tolleranza zero adottata da Papa Ratzinger in tema di pedofilia. E apprezza le "espressioni di intensa umanita’ ma anche di esemplare chiarezza" da lui utilizzate nel corso del recente viaggio negli Stati Uniti.

"Quell’ ’Io mi vergogno’ con il quale s’ e’ caricato dell’umiliazione e del dolore della Chiesa tutta per lo scandalo causato dai sacerdoti accusati dipedofilia, e’ stato - ha detto oggi il presidente della Cei Angelo Bagnasco - come l’inizio della rinascita, il riavvio di un cammino nuovo, che ha finito per coinvolgere le stesse persone a suo tempo vittime degli scandali".

Nella sua prolusione all’Assemblea Generale dei vescovi italiani, il cardinale di Genova ha pero’ soprattutto ricordato la dedizione generosa della stragrande maggioranza dei sacerdoti italiani, "molti dei quali sono proprio a fianco dei giovani per aiutarli nelle dinamiche della crescita e della maturazione''. "Parlo sempre volentieri di loro - ha spiegato - perche’ tra noi e loro esiste un legame certamente affettivo, ma innanzitutto sacramentale, che a titolo unico li rende participi della nostra missione pastorale". E ha citato le parole del Papa che lo scorsogiovedi’ santo ha esortato i sacerdoti a "stare in guardia difronte alle potenze incalzanti del male". "Ecco - ha detto - come ci piace pensare ai nostri Sacerdoti: compiono un servizio unico per Dio e per cio’ stesso compiono un servizio ineguagliabile per i loro fratelli. Impavidi e disposti aportare le prove che il servizio al Signore e alla Chiesacomporta, perche’ partecipi del culto che Cristo ha reso al Padre: donarsi fino alla fine . Donarsi in primo luogo ai giovani, ma donarsi a tutti coloro ai quali la Chiesa li invia, anzi a tutti coloro che incontrano. Sappiamo che il lavoro pastorale non e’ un giogo leggero, non e’ un’occupazione a tempo, per determinate ore, o solo in determinate condizioni: impegna sempre, anche quando si e’ al cospetto di Dio eovunque, quale che sia il campo della missione. Sui nostri sacerdoti ricade, oltre al lavoro ordinario, anche lo sforzo dirinnovamento della pastorale. Sono al crocevia di impegni eprogetti, rispetto ai quali faranno bene - ha concluso Bagnasco- a cercare ogni opportuna collaborazione che esplichi lapartecipazione anche dei laici alla missione della Chiesa, aicompiti della parrocchia".


BAGNASCO: CON LA GENTE PARLANO SOLO I PARROCI

(AGI) - CdV, 26 mag.

Diceva provocatoriamente un osservatore di cose politiche, riferendosi ad uno dei tanti disagi sociali che affliggono il Paese, che "a parlare col popolo sono rimasti solo i parroci". Il presidente della Cei Angelo Bagnasco ha fatto sua oggi questa valutazione nell’intervento con il quale ha aperto la 58esima Assemblea dei vescoviitaliani. "In modo sintetico - ha detto - mi piace vedere il ’sagrato’ come figura simbolica della Chiesa vicina e incarnata tra la gente in tutte le sue forme: dalle parrocchie alle aggregazioni antiche e nuove. Il sagrato e’ stato nell’ultima stagione riscoperto nelle sue valenze religiose e civili, nonsolo a cerniera tra il sacro e il profano, come era stato neitempi antichi, ma anche quale luogo dell’accoglienza edell’incontro, dell’orientamento a Dio come al prossimo. In altre parole, sara’ utile se lo spazio antecedente la chiesa, anziche’ via di fuga o spiazzo che si attraversa frettolosamente, diventa luogo del dialogo, dell’amicizia edell’ascolto".
Nel suo intervento, Bagnasco ha voluto anche esprimere un incoraggiamento a vescovi e sacerdoti che "operano nelle zone piu’ difficili del Paese, perche’ ad alta infiltrazione malavitosa o perche’ segnate da gravi disagi e dall’abbandono. E’ soprattutto a servizio dei ragazzi e deigiovani che la loro opera e’ straordinariamente meritoria: la’ dove tutto o quasi congiura all’incontrario, questi vescovi, con i loro collaboratori, gettano ponti e organizzano la speranza. L’Italia intera - ha detto - deve essere loro grata".
In questo contesto va letto anche il ringraziamento di Bagnasco ai cittadini che in questi venti anni hanno sostenuto la Chiesa attraverso l’otto per mille, con un sistema, cioe’, che anche in futuro "si fondera’ sempre sulla fiducia, perche’ nulla vie’ di automatico. Fiducia che anche in futuro la nostra Chiesadovra’ saper meritare con quelle scelte che sono intrinseche alVangelo: con la sua testimonianza limpida, con i suoicomportamenti, con la sua credibilita’. Il nuovo sistema di sostegno economico, vent’anni fa, lancio’ - ha ricordato -anche un’altra sfida sul versante della comunicazione. Rivolgendosi anche a chi non partecipa alla vita della comunita’ cristiana, abbiamo informato e sensibilizzato gli italiani; ma forse non ancora abbastanza, stando anche a recenti casi di mala-informazione che tuttavia, ne siamo sicuri, non distoglieranno i fedeli dal contribuire alla vita della loro Chiesa, e i cittadini pur non praticanti dalpartecipare anche solo a livello simbolico ad una missione che ha la loro stima".

Nella prolusione all’Assemblea Cei non e’mancata poi una sottolineatura del valore della "laicita’ positiva", fatta sulla scorta del recente viaggio del Papa negli Stati Uniti, dove lo Stato e’ del tutto laico ma alle religioni e’ riconosciuto un ruolo nel dibattito pubblico "perche’ anch’esse sono chiamate, come le scuole filosofiche e le tradizioni etiche, ad abitare le societa’ pluraliste e ad offrire argomentazioni pubbliche su cui avverra’ il confronto e il riconoscimento reciproco".
"Esprimere liberamente la propria fede, partecipare in nome del Vangelo al dibattito pubblico, portare serenamente il proprio contributo nella formazione degli orientamenti politico- legislativi, accettando sempre le decisioni prese dalla maggioranza: ecco cio’ che non puo’ mai essere scambiato per una minaccia alla laicita’ dello Stato. Ne’ in America ne’ in Europa.
La Chiesa - ha ricordato - non vuole imporre a nessuno una morale religiosa: infatti essa enuncia da sempre - insieme a principi tipicamente religiosi - i valori fondamentali che definiscono la persona, cuore dellasocieta’. Proprio perche’ fondativi, essi sono di ordine naturale, radicati cioe’ nell’essere stesso dell’uomo, anche se il Vangelo li assume e rilancia illuminandoli di luce ulteriore e piena".

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