31 marzo 2008

La Chiesa celebra la Solennità dell'Annunciazione (Radio Vaticana)


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La Chiesa celebra la Solennità dell'Annunciazione

Oggi la Chiesa celebra la Solennità dell’Annunciazione, spostata dalla data del 25 marzo per la coincidenza con l’Ottava di Pasqua. Benedetto XVI lo ha definito uno stupendo e ineffabile mistero che ha dato il via alla nuova era dell’umanità. Ma ascoltiamo le parole del Papa nel servizio di Sergio Centofanti.

“L’Annunciazione … è un avvenimento umile, nascosto – nessuno lo vide, nessuno lo conobbe, se non Maria –, ma al tempo stesso decisivo per la storia dell’umanità. Quando la Vergine disse il suo ‘sì’ all’annuncio dell’Angelo, Gesù fu concepito e con Lui incominciò la nuova era della storia”.

Così il Papa ha descritto l’Annunciazione nell’Angelus del 25 marzo 2007.

Per Benedetto XVI questo evento ci mostra come l’umiltà sia “il modo di agire di Dio”. Ed è l’umiltà di Maria “ciò che Dio apprezza più di ogni altra cosa in lei”. Dall’incontro di queste due umiltà, “l’umiltà del Creatore e l’umiltà della creatura … è nato Gesù, Figlio di Dio e Figlio dell’uomo”.

L’Arcangelo Gabriele – ha poi sottolineato il Papa durante la visita alla parrocchia romana di Santa Maria Consolatrice il 18 dicembre 2005 – saluta Maria con una parola particolare: “gioisci, rallegrati”:

“Possiamo quindi dire che la prima parola del Nuovo Testamento è un invito alla gioia: ‘gioisci, rallegrati!’. Il Nuovo Testamento è veramente ‘Vangelo’, la ‘Buona Notizia’ che ci porta gioia. Dio non è lontano da noi, sconosciuto, enigmatico, forse pericoloso. Dio è vicino a noi, così vicino che si fa bambino, e noi possiamo dare del ‘tu’ a questo Dio”.

L’Arcangelo Gabriele invita Maria a “non temere”:

“In realtà, vi era motivo di temere, perché portare adesso il peso del mondo su di sé, essere la madre del Re universale, essere la madre del Figlio di Dio, quale peso costituiva! Un peso al di sopra delle forze di un essere umano! Ma l’Angelo dice: ‘Non temere! Sì, tu porti Dio, ma Dio porta te. Non temere!’ … Maria dice questa parola anche a noi”.

Il Papa infine medita sul sì di Maria alla volontà di Dio:

“Maria ci invita a dire anche noi questo ‘sì’ che appare a volte così difficile. Siamo tentati di preferire la nostra volontà, ma Ella ci dice: ‘Abbi coraggio, dì anche tu: Sia fatta la tua volontà’, perché questa volontà è buona. Inizialmente può apparire come un peso quasi insopportabile, un giogo che non è possibile portare; ma in realtà non è un peso la volontà di Dio, la volontà di Dio ci dona ali per volare in alto, e cosi possiamo osare con Maria anche noi di aprire a Dio la porta della nostra vita, le porte di questo mondo, dicendo ‘sì’ alla Sua volontà, nella consapevolezza che questa volontà è il vero bene e ci guida alla vera felicità”.

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