30 gennaio 2008

IL MESSAGGIO PER LA QUARESIMA: ELEMOSINA, IL PAPA SPIAZZA ANCORA


Vedi anche:

Domanda ai mass media: dove posso trovare la secca smentita della senatrice Montalcini?

Maiani firmò contro il Papa? Nominato, ma con riserva (Sergio Luzzatto per "Il Corriere")

La senatrice Rita Levi Montalcini smentisce clamorosamente la stampa: "Mai sognato di schierarmi contro il Papa"

Il Papa nel Messaggio per la Quaresima: «La società dell'immagine rischia di snaturare la carità»

Rosso "malpela" le sentenze e le facezie tutte laiche

Giovanni Maria Vian: "Dal Papa due sole indicazioni per l'Osservatore Romano: attenzione alle Chiese orientali e maggiore presenza di firme femminili"

Via libera dal Senato alla nomina del fisico Maiani (firmatario della lettera contro il Papa) alla Presidenza del CNR

"Fate ammalare il Papa". Così Giuliano Amato suggerì al Vaticano di evitare La Sapienza (Italia Oggi)

L'arcivescovo ortodosso Christodoulos nel ricordo di monsignor Fortino

I vescovi italiani e la fede cristiana: "Né religione civile né fatto privato"

Ora la CEI può fare "ingerenza"? Ora che afferma che sarebbe bene evitare le elezioni la sua opinione è la benvenuta?

Laicità, religione e quel patrimonio irrinunciabile di valori condivisi (Mons. Fisichella)

Scoprire Cristo nei poveri attraverso l'elemosina fatta nel segreto e senza vanagloria: così il Papa nel Messaggio del Papa per la Quaresima

MONS. BETORI: PAPA E LA SAPIENZA, “POSSO ASSICURARE CHE PER IL PAPA IL CASO E’ CHIUSO”

Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2008: "Cristo si è fatto povero per voi"

Finalmente anche la grande stampa riconosce la verità: la visita del Papa alla Sapienza fu caldamente sconsigliata dal ministro Amato

Perché ha sbagliato chi ha cacciato Papa Ratzinger dalla Sapienza (Lagrotta)

L’incontro del caos e della luce: la festa della Candelora (un testo di Joseph Ratzinger)

Domanda ingenua: se si prevedono possibili contrapposizioni mediatiche fra un vescovo ed il Papa perchè non parlare chiaro da subito?

La curia romana si sveglia e batte tre colpi (di Sandro Magister)

IL PAPA E L'OSCURANTISMO INTOLLERANTE DEI LAICISTI UNIVERSITARI: LO SPECIALE DEL BLOG

IL MESSAGGIO PER LA QUARESIMA

ELEMOSINA IL PAPA SPIAZZA ANCORA

DAVIDE RONDONI

Come uno che, mentre la folla si dirige in un senso, va dall’altra parte. E però, mostrando il volto alla folla controcorren­te, ridesta in coloro che lo osservano qual­cosa di grande: un desiderio, un ricordo. Sembra questo il destino del cristiano di oggi. Lo si vede anche leggendo il messag­gio per la Quaresima di Benedetto XVI.

Mentre tutti parlano di crisi economica, di difficoltà a guadagnare abbastanza, di spre­chi della politica e di prezzi alle stelle per il gas come per i quadri d’arte, ecco che il Pa­pa si mette a parlare dell’elemosina. Anco­ra prendendo in contropiede, ma ancora rammentando a tutti qualcosa di essen­ziale.

Senza l’essenziale, infatti, ogni preoc­cupazione anche legittima e giusta – come quella di cavarsela con i soldi – rischia di tra­sformarsi in ansia quasi patologica degli in­dividui e della società. Perciò, mentre tutti si preoccupano dei soldi, il Papa ci parla dell’elemosina. Di quel gesto che si com­pie per aiutare il povero e per rammentar­si che non siamo padroni della vita e dei suoi beni. E per ricordarci quella verità straordinariamente semplice e che però spesso dimentichiamo: c’è più soddisfa­zione nel donare che nel ricevere. Il che e­quivale a dire che la natura umana è fat­ta per amare.
Senza la gioia di do­nare, una società non riesce a far fronte nemmeno alla necessità dello sviluppo e della cre­scita. L’elemosina è un gesto realista, non eccezionale. Realista perché prende atto che il bisogno dei poveri intorno a noi è tale che tante nostre pretese e lamenti suonano spesso addirittura indegni. E si tratta di un gesto non eccezionale, perché dovrebbe avvenire, come ricorda il Vange­lo, senza che la mano sinistra sappia cosa fa la destra.
Il Papa, dopo aver ricordato che i beni ci vengono dati per aiutare tutti, insiste sul ri­schio di quel che chiamerei 'carità-spetta­colo'. Ovvero, la tendenza in una società dell’immagine a usare anche un’opera di elemosina per avere un tornaconto di au­topromozione. Mentre, insiste con pacata fermezza Benedetto XVI, la carità implica l’atteggiamento interiore e, dunque, di­screto di una conversione a Cristo. L’ele­mosina fatta con il cuore gonfio di vana­gloria è fuori del Vangelo. Fare la carità non è filantropia strombazzata ai quattro ven­ti. Gesù come esempio di carità non porta l’azione eccezionale di qualche filantropo, ma il gesto dell’unica moneta donata al tempio dalla vedova povera. Lei a Dio offre tutto di sé, certi filantropi danno il surplus e a patto che si parli molto di loro.
Il Papa, nel suo messaggio, ricorda quei tan­ti che nel nostro popolo in modo discreto, a volte anonimo, aiutano il prossimo. L’Ita­lia dei bisognosi, dei veri indigenti – di qua­lunque razza –, deve la propria sussistenza molto di più a tante persone come la 've­dova povera' che a Istituzioni e a filantro­pi da spot televisivo.
Con sano realismo, il cardinale Cordes, pre­sentando il documento papale, ha inoltre richiamato il fatto che negli organismi ec­clesiali dedicati alla carità la percentuale delle offerte raccolte usata per le spese am­ministrative oscilla tra il 3% e il 9%, mentre in tante istituzioni filantropiche si arriva a volte al 50%.
Di recente, anche alcuni noti uomini di cul­tura si sono interrogati su che cosa signifi­chi aiutare il prossimo. Un grande scritto­re, penna di punta di un grande quotidia­no laico (e laicista), Pietro Citati, ha rac­contato del suo normale gesto di elemosi­na. Non lo ha fatto certo per vanagloria, ma per ricordare quanto tali gesti semplici for­mano la qualità della vita e dell’anima. Nel più fine intellettuale come nel più illettera­to. Infatti la Quaresima di cui parla il Papa è proposta a tutti. Momento in cui ci si sco­pre poveri tutti. E bisognosi tutti, mendi­canti di Cristo e dei fratelli.

© Copyright Avvenire, 30 gennaio 2008

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si, è proprio vero, il papa, parlando dell'elemosina spiazza tutti. Ma di per sè la quaresima è un momento che i cristiani avvertono come un periodo normalissimo eppure vissuto davvero sembrerebbe assurdo perchè periodo delle rinunce. E se si parla di rinunce al giorno d'oggi ti guardano male tutti. E al tempo stesso è facile vedere come la gente sia immersa in un flusso continuo e stia perdendo la testa. Oggi sono stato in comune per delle pratiche. Coda di un'ora, ho provato a guardarmi dall'esterno come fossi un passante. Vedevo gente che andava e veniva, che litigava, che parla, parla, che scrive a computer quasi impazzita e i computer che non vanno e senza computer non si fa più nulla, le impiegate che sbuffano, guardano l'orologio continuamente...

C'è bisogno di Dio. Questo è la Quaresima: riconsiderare di nuovo che c'è qualcuno lassù che ci ama. E grazie a Dio abbiamo un Papa che ci scuote. Chi lo ascolta lasciando un po' da parte i pregiudizi presto si accorge come il messaggio di Cristo sia anticonvenzionale, ma l'unico che funziona davvero a distanza di 2000 anni! Marco