26 giugno 2007

Rassegna stampa del 26 giugno 2006


Vedi anche:

Cardinale Ratzinger: il Papa non impone dall'esterno ma sviluppa la memoria cristiana e la difende

Un "viaggio" nella Biblioteca Apostolica e nell'Archivio Segreto del Vaticano

Il Papa pensava di lasciare la curia gia' nel 1997


Cari amici, oggi leggeremo una nutrita rassegna stampa a proposito delle nuove nomine in Vaticano, della lettera ai Cattolici cinesi e del "sogno infranto" di Papa Benedetto. Censurabile il comportamento del maggiore quotidiano italiano, "Il Corriere della sera", che non fa alcun cenno ne' alle nomine ne' al discorso del Papa alla Biblioteca Vaticana ne' alla lettera ai Cattolici cinesi.
Raffaella


Tauran, Farina e la Curia di Benedetto

di Angela Ambrogetti

CITTA’ DEL VATICANO - Dalla Biblioteca al Dialogo Interreligioso. Il Cardinale Jean-Louis Tauran è stato dunque nominato dal Papa presidente del Pontificio Consiglio che si occupa del rapporto con le altre religioni. Per poco più di un anno, il Consiglio era stato guidato dal Cardinale Paul Poupard che da ormai un quarto di secolo dirige il Pontifcio Consiglio della Cultura. Nel giorno in cui il Papa visita la Biblioteca vaticana prima della chiusura per restauro e confessa di aver desiderato di esserne a capo, arriva anche la nomina del nuovo Bibliotecario di Santa Romana Chiesa. L’ennesima dimostrazione del rinnovato criterio di Curia secondo la visione di Benedetto XVI. Tauran è stato uno dei diplomatici di punta del pontificato di Giovanni Paolo II, infaticabile soprattutto per la maratona diplomatica che volle il Papa per scongiurare il conflitto Iraq. Ora questo nuovo incarico che lo porta ad una missione decisamente più pastorale e vicina alle sue attitudini. In Bilioteca, a seguire i lavori che tanto hanno fatto scalpore, resta un salesiano, Monsignor Raffaele Farina, finora Prefetto. Farina ha lavorato moltissimo per portare la Biblioteca vaticana al massimo della fruibilità con accessi tramite internet ai cataloghi e collegamenti con le altre Biblioteche di prestigio sparse in ogni parte del mondo. Del resto, la biblioteca del Papa, quindi Apostolica, ha assimilato e affinato la sua missione, come ha detto oggi Benedetto XVI che ha voltuo visitarla prima della chiusura che , come studioso, dispiace sicuramente anche a lui. La caratterizzazione inconfondibile è quella di essere “un’accogliente casa di scienza, di cultura e di umanità, che apre le porte a studiosi provenienti da ogni parte del mondo, senza distinzione di provenienza, religione e cultura”. Il compito di custodire la sintesi tra cultura e fede che traspira dai preziosi documenti e dai tesori custoditi è ora affidato anche al nuovo Prefetto, Cesare Pasini, vice di Ravasi alla Bilioteca Ambrosiana. Un’attenzione motivata anche da sentimenti personali. Conosce bene il lavoro dell Biblioteca, il teologo Joseph Ratzinger, e per questo ricorda “con umile e quasi nascosto impegno quotidiano, nell’Archivio Segreto, méta di tanti ricercatori provenienti dal mondo intero” . Il lavoro degli “scriptores” nell’Archivio Segreto si rivolge anche a tempi a noi vicini. “Ne sono prova i primi frutti che la recente apertura agli studiosi del pontificato di Pio XI -dice il Papa- da me decisa nel giugno del 2006, ha fino ad oggi prodotto. Ricerche, studi e pubblicazioni possono a volte far nascere, accanto ad un interesse precipuamente storico, anche talune polemiche”. Il Papa loda l'atteggiamento “di servizio disinteressato ed equanime che l’Archivio Segreto Vaticano ha reso, tenendosi lontano da sterili e spesso anche deboli visioni storiche di parte ed offrendo ai ricercatori, senza preclusioni o preconcetti, il materiale documentario in suo possesso, ordinato con serietà e competenza”.
E nel saluto c’è tutto Ratzinger: “Preoccupatevi di offrire sempre un’immagine accogliente della Sede Apostolica, consapevoli che il messaggio evangelico passa anche attraverso la vostra coerente testimonianza cristiana”. La Curia di Papa Benedetto sembra prendere gradualmente forma. Esperti della materia nei posti giusti, utilizzo di uomini d’esperienza nei posti chiave. Una ristrutturazione lenta, ma con un indirizzo chiaro. La settimana prossima ci sono in vista altre nomine. Riguarderanno i media come ha annunciato Bertone? Non resta che attendere per conoscere ancora meglio la Curia di Benedetto.

Petrus

Ottima, come sempre, Angela Ambrogetti che ringraziamo per il suo splendido lavoro.
Speriamo che presto la riorganizzazione "colpisca" i media vaticani :-)

Raffaella

Sul principio dell'unità sostanziale della Chiesa cinese

Vaticano-Cina, il Papa prepara la svolta con Pechino

Pronta la lettera di Benedetto XVI ai cattolici all'ombra della grande muraglia: aprirà un grande dibattito sul ruolo della Chiesa cattolica nel grande

Città del Vaticano, 25 giu. (Adnkronos)

La lettera di Benedetto XVI ai cattolici cinesi segnerà la svolta nei rapporti fra Roma de Pechino e aprirà un grande dibattito sul ruolo della Chiesa cattolica nel grande Paese dell'estremo oriente. In particolare, il Papa parlerà a tutti i fedeli che vivono in Cina, a quelli appartenenti alla Chiesa clandestina, perseguitata nel corso degli ultimi decenni, come a quelli che fanno riferimento alla cosiddetta Associazione patriottica, cioé alla Chiesa ufficiale controllata dal regime.

A quanto apprende l'ADNKRONOS, il principio sul quale si costruirà il ragionamento è quello dell'unità sostanziale della Chiesa cinese: in pratica, se è vero che ne Paese coesistono due realtà, da Roma si afferma il principio che entrambe queste due espressioni del cattolicesimo 'made in Pechino' fanno parte di un'unica Chiesa non in contrapposizione l'una contro l'altra.

Un principio che, riconosciuto anche solo implicitamente, costituirà una svolta nelle relazioni fra la Santa Sede e Pechino.

Il testo sarà pubblicato sotto forma di libretto, mentre un certo ritardo nella sua uscita è stato dovuto almeno in parte a problemi di traduzione, alla volontà insomma che ogni particolare fosse curato con estrema attenzione. La data della possibile uscita del testo quella di sabato prossimo 30 giugno, e tuttavia non vi è alcuna certezza al riguardo in quanto già diverse volte questo importante documento del pontificato è stato annunciato e poi rinviato.

A quanto apprende l'ADNKRONOS, la lettera conterrà in ogni caso degli orientamenti di carattere generale rivolti a tutta la Chiesa e poi delle indicazioni specifiche anche di carattere amministrativo per le diocesi e quindi indicazioni pastorali. Ancora il Papa manifestera' la propria vicinanza a cattolici cinesi. Del resto la situazione della Chiesa in Cina non e' uniforme: si vivono realta' di persecuzione o di apertura a seconda del governo che regge i singoli Stati, orientamenti diversi convivono nell'establishment comunista, liberal e conservatori si combattono anche attraverso il tema della liberta' religiosa. Pure proprio sotto questo profilo la Cina ha fatto improntati paesi in avanti, aperture importanti sono state infatti concesse a taoisti e buddisti per quanto la situazione di questi ultimi rimanga complessa e in alcuni casi difficile come nel Tibet. Sembra tuttavia che la linea del dialogo e soprattutto dell'apertura verso il futuro stai prevalendo in Vaticano: la linea della contrapposizione forzata portata avanti con coraggio dal cardinale Joseph Zen, arcivescovo di Hong Kong, diverrebbe uscire ridimensionata dalla lettera del Papa. E' stato pero' lo stesso Pontefice a dare la porpora cardinalizia a Zen, in tal modo il Papa ha voluto riconoscere l'indomita battaglia condotta da alcuni rappresentanti della Chiesa cattolica per la liberta' religiosa, ha voluto portare la persecuzione sotto gli occhi del mondo.

Ma oggi c'e' qualcosa di piu'. La Chiesa guarda da tempo ad oriente perche' ha visto che in quella regione del mondo stanno avvenendo cambiamenti sociali ed economici di portata straordinaria, le societa' sono in movimento e dunque anche le culture e le religioni giocheranno in questa partita un ruolo straordinario. Non a caso il cardinale Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli, ha invitato i seminari di clausura a pregare per la buona accoglienza della missiva papale. Nello sviluppo delle relazioni Vaticano-Cina poi ha assunto un peso significativo la dottrina sociale della Chiesa che viene studiata e apprezzata in ambienti accademici e politici. La dottrina sociale di presenta infatti come strumento che limita la deriva piu' pesante della crescita economica, cioe' lo sfruttamento indiscriminato e selvaggio dei lavoratori. Dato che la lettera del Pontefice si rivolgera' alla Chiesa del grande Paese orientale non vi dovrebbe essere alcun cenno alla questione di Taiwan, tema eminentemente politico e diplomatico. E' noto infatti che Pechino ha ripetutamente affermato che condizione preliminare per l'avvio di rapporti bilaterali e diplomatici era l'interruzione delle relazioni con l'isola ribelle. Una disponibilita' ad accettare una richiesta in tal senso era per altro stata espressa in passato dal Vaticano.

© Copyright Adnkronos


Svolta nella politica vaticana: torna autonomo il Consiglio per i rapporti inter-religiosi. Il 30 giugno "lettera ai cinesi" per aprire a Pechino

Ratzinger affida a Tauran il dialogo con l´Islam

MARCO POLITI

CITTÀ DEL VATICANO - Papa Ratzinger vuole rilanciare i rapporti con il mondo musulmano e nomina alla testa del Consiglio per il dialogo inter-religioso una personalità prestigiosa: il cardinale Jean-Louis Tauran, ministro degli Esteri vaticano dal 1990 al 2003.
È una svolta nella politica di Benedetto XVI, che dopo la sua elezione aveva voluto sottomettere l´organismo al Consiglio per la cultura, guidato dal cardinale Poupard. Ma dopo il viaggio in Turchia e con il precipitare della situazione dei cristiani in tutta l´area del vicino Oriente - dall´Iraq al Libano alla Terra santa - Benedetto XVI si è reso conto che il dialogo con l´Islam ha bisogno di una piattaforma, che esalti la dignità dei rapporti tra le due fedi. Perciò il Consiglio per il dialogo inter-religioso torna ad essere autonomo e si capisce la scelta di mettere a capo un porporato, che è un brillante diplomatico, ma anche un profondo conoscitore del mondo islamico, dove è stimato per la tenace opposizione condotta a suo tempo, in nome di papa Wojtyla, contro la disastrosa invasione americana dell´Iraq.
Dietro la mossa c´è l´intelligente pragmatismo del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, che ha fortemente caldeggiato la ripresa di una politica attiva nei confronti dell´Islam. In Curia sono consapevoli che soltanto così si potrà dare respiro alla campagna internazionale per la tutela delle popolazioni cristiane in Medio Oriente. Proprio a maggio Bertone ha inaugurato un seminario di studi dell´università Gregoriana per far conoscere la Santa Sede ai diplomatici arabi.
Intanto Ratzinger sta per muoversi anche su un altro fronte. Il 30 giugno dovrebbe essere pubblicata la sua "Lettera ai cinesi". Il documento non affronta la questione delle ordinazioni episcopali illegittime né fa riferimento alla spaccatura tra Chiesa ufficiale e Chiesa clandestina. Riferendosi ad un´unica «Chiesa in Cina», il pontefice opera per arrivare ad un accordo con Pechino.

© Copyright Repubblica, 26 giugno 2007

Molto apprezzabile questo articolo di Politi che collega la nomina del cardinale Tauran al viaggio in Turchia del Papa e alle persecuzioni dei Cristiani in Medio Oriente e non, come avrei immaginato, alla lectio magistralis di Ratisbona (un simile collegamento sarebbe stato del tutto infondato).
Molto obiettivo e completo
!
Raffaella


Riorganizzata la Curia col ritorno all'autonomia del Pontificio Consiglio per il dialogo tra le religioni

Elisa Pinna

CITTÀ DEL VATICANO
Marcia indietro nella riorganizzazione dalla Curia. Papa Ratzinger ha ripristinato, com'era ai tempi di Giovanni Paolo II, la piena autonomia del Pontificio Consiglio per il dialogo tra le religioni, ed ha nominato il cardinale francese Jean Louis Tauran, attuale bibliotecario della Santa Sede ed ex ministro degli Esteri, nuovo presidente del resuscitato organismo.
Il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso era stato smantellato dallo stesso Benedetto XVI poco più di un anno fa, l'11 marzo 2006, nell'ambito – sembrava – di una più generale riforma dell'apparato curiale, avviata nell'intento di razionalizzare e snellire alcune strutture.
Dopo aver designato l'allora presidente, mons. Michael Fitzgerald, nuovo nunzio al Cairo e presso la Lega Araba, Ratzinger aveva accorpato il dicastero a quello della Cultura, guidato dal cardinale francese Paul Poupard.
La filosofia alla base di quella scelta, si disse allora, era quella di porre il dialogo con le altre fedi in una ottica più culturale che religiosa. Ma poi (anche dopo il caso del discorso pontificio su Maometto a Ratisbona e le proteste musulmane) in Vaticano si è rafforzata la consapevolezza che i contatti con le grandi religioni del mondo, a partire dall'Islam, costituiscono un capitolo troppo delicato per poter essere affrontato in condominio con altre tematiche.
La scelta del card. Tauran, uomo di grandissima esperienza diplomatica e apprezzato in particolar modo nel mondo arabo, dimostra come il Consiglio torni ad essere un organismo strategico della Santa Sede. Il neopresidente, 64 anni e attuale bibliotecario vaticano, è stato per dodici anni «ministro degli esteri» pontificio e in tale ruolo incaricato di missioni delicate su fronti caldi come l'Irak, il Kosovo e Israele.
Secondo quanto indicato alcune settimane fa dal segretario di Stato card. Tarcisio Bertone, Benedetto XVI non ha però rinunciato al suo progetto di «alleggerire» i tanti dicasteri curiali: il Pontificio Consiglio della Cultura potrebbe presto essere unificato con la Pontificia commissione per i beni culturali della Chiesa, guidata da mons. Mauro Piacenza.
Il passaggio di Tauran al Dialogo interreligioso avverrà a settembre. La sua poltrona sarà occupata dal vice, il prefetto della Biblioteca apostolica, mons. Raffaele Farina, il quale, a sua volta, verrà rimpiazzato da mons. Cesare Pasini, nome molto noto negli ambienti accademici internazionali: proviene infatti dalla Biblioteca Ambrosiana. Benedetto XVI sta definendo dunque il suo organigramma: è solo di un paio di settimane fa la nomina di mons. Fernando Filoni, nunzio nelle Filippine, alla carica di sostituto alla Segreteria di Stato al posto di mons. Leonardo Sandri divenuto nuovo prefetto della Congregazione per le chiese orientali dopo il pensionamento del card. Daoud.
Inoltre, in Vaticano si sussurra che mons. Claudio Maria Celli, al momento segretario dell'Apsa (Amministrazione del patrimonio della Chiesa Apostolica) potrebbe sostituire monsignor John Foley, alla presidenza del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali.

© Copyright La Gazzetta del sud, 26 giugno 2007

La lectio magistralis non c'entra proprio nulla. Se cosi' fosse, il Papa avrebbe nominato il cardinale Tauran mesi fa. O sbaglio?
Raffaella


Il cardinale Jean-Louis Tauran sarà al vertice dell'organismo interreligioso

Infaticabile mediatore per la pace dalla lunga carriera diplomatica

CITTÀ DEL VATICANOUna figura di grande e infaticabile mediatore per la pace viene scelta da Benedetto XVI come nuova guida del Pontifico Consiglio per il dialogo tra le religioni: il cardinale Jean-Louis Tauran, dal 2004 archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa, ha alle spalle una lunga carriera diplomatica, durante la quale ha svolto delicate missioni nelle aree più «calde».
Nato in Francia nell'aprile del '43, fu ordinato sacerdote il 20 settembre 1969. Chiamato a Roma nel 1973, frequentò la Pontificia Accademia ecclesiastica, dove si forma il personale diplomatico della Santa Sede.
La sua attività di diplomatico per la Santa Sede cominciò nel marzo del 1975, quando fu assegnato alla nunziatura apostolica nella Repubblica Domenicana, poi in Libano. Dal dicembre 1990 fu nominato Segretario del Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa, che qualche mese più tardi prese il nome di Sezione per le Relazioni con gli Stati della Segreteria di Stato. Ed è proprio in questo ruolo, di «ministro degli Esteri», che divenne uno dei maggiori collaboratori del Papa in materia internazionale, con missioni di mediazione nella ex Jugoslavia, Kosovo, Irak, Medio Oriente.
La sua nomina a cardinale fu voluta voluta da Wojtyla nel Concistoro del 21 ottobre 2003.

© Copyright La Gazzetta del sud, 26 giugno 2007

4 commenti:

euge ha detto...

ogni tanto, anche Politi ne azzecca qualcuna!!!!!!!!!!!!!!!

Eugenia

Luisa ha detto...

....semplicemente perchè la decisione va nel senso della sua opinione,ma riconosco che ha il merito di sottolineare l`importanza della decisione e della nomina.
Non vorrei essere solo critica, perchè se osservo che l`oggettività di Marco Politi si apparenta sovente a della soggettività, e cioè che non emette critiche quando per miracolo una decisione trova il suo accordo, mi sembra anche osservare che questi ultimi tempi, in diversi articoli, Politi mi è sembrato corretto nei confronti di Benedetto XVI, arrivando anche a fare un complimento al Cardinal Bertone !
Comme quoi tout arrive !

mariateresa ha detto...

credo anch'io che sia come dice Luisa.La decisione politicamente gli aggrada e quindi Politi distribuisce apprezzamento.La cosa buffa è che del seminario per fare conoscere la Santa Sede agli islamici non ha detto niente fino a questa decisione che riguarda Tauran, chiaramente di suo gusto.
Beh, accontentiamoci e comunque non montiamoci la testa. Aspettate il motu proprio sulla messa in latino e ritroveremo, vedrete, il Politi consueto, così tanto per non perdere l'abitudine....

euge ha detto...

Cara Mariateresa purtroppo hai ragione!!!!!!!!!!!!!!! infatti, la mia era una battuta non pensavo certo che Politi cambiasse opinione figuriamoci!!!!!!!!!!! Per cui, penso proprio che con l'uscita del Motu Proprio ed anche la lettera ai cinesi, ci sarà da penare...... Prepariamo le tastiere dei nostri computer!!!!!
Eugenia