29 giugno 2007

Qualche indiscrezione sulla lettera ai Cattolici cinesi


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Benedetto Xvi: Domani Lettera Alla Chiesa Repubblica Popolare Cinese

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 29 giu - Sara' pubblicata domani in Vaticano la lettera di Benedetto XVI ai vescovi, ai presbiteri, alle persone consacrate e ai fedeli laici della Chiesa cattolica nella Repubblica Popolare Cinese. Lo annuncia una nota della Sala Stampa Vaticana che ha pure spiegato l'impossibilita' di anticipare il testo per sfuggire allo sciopero nazionale della stampa italiana gia' fissato per domani.

La S.Sede - si rileva in Vaticano - non si muove in un'ottica italiana ma mondiale e pertanto non sempre le esigenze informative sono coincidenti.

La decisione di scrivere una lettera ai cattolici cinesi era maturata al termine di una riunione sulla situazione della Chiesa cattolica nella Cina contenentale tenuta in Vaticano il 19 e 20 gennaio 2007. Ai lavori presieduti dal cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, avevano preso parte alcuni rappresentanti dell'episcopato cinese (Hong Kong, macao, Taiwan) e alcuni ecclesiastici ed esperti che a nome della S.Sede hanno seguito da vicino la questione cinese. La messa a punto della Lettera e' stata abbastanza laboriosa e ha richiesto competenze multidisciplinari dalla teologia, al diritto canonico, alla missiologia, alla lingua. Si e' trattato cioe' di un testo elaborato con molta cura poiche' Benedetto XVI annette una grande importanza per la Chiesa universale l'apertura di una nuova fase nei rapporti con la Chiesa cattolica cinese e con il governo cinese. Quasi certamente la Lettera rivolgendosi alle componenti ecclesiali trattera' questioni interne, a volte delicate, ma non manchera' di avere riflessi anche sul piano culturale e politico. Tra le questioni piu' importanti e delicate c'e' quella dei vescovi della Chiesa patriottica e del loro rapporto con Roma. Secondo alcune stime accreditate dal cardinale Zen Zekiun di Hong Kong i vescovi separati da Roma sono meno di dieci. Su un totale di 66 vescovi ufficialmente riconosciutio dal governo cinese e di 44 consacrati clandestinamente, 17 dei quali sono attualmente agli arresti. I preti in prigione sono una ventina. Si stima che i cattolici cinesi siano 12 milioni e le diocesi 138.


PAPA/ DOMANI LA LETTERA AI CINESI, 28 PAGINE E 7 LINGUE
Segno di apertura al dialogo verso Chiesa in Cina

Città del Vaticano, 29 giu. (Apcom) - Si intitola "Lettera del Santo Padre Benedetto XVI ai Vescovi, ai presbiteri, alle persone consacrate e ai fedeli laici della Chiesa cattolica nella Repubblica Popolare Cinese" la missiva che Papa Ratzinger ha preparato per i cattolici in Cina e che sarà resa nota domani mattina.
Composta da 28 pagine "non è una vera e propria Lettera apostolica" e nemmeno una Enciclica, ma "una piccola Enciclica", come la definisce chi ha avuto modo di lavorare alla stesura del documento pontificio.

"Cari confratelli nell'episcopato": questo l'incipit della lettera, firmata Benedetto XVI con la data di Pentecoste, riferisce ad Apcom un'autorevole fonte. Il documento sarà disponibile in 7 lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese, polacco e cinese. "E' stata scritta in italiano - proseguono le fonti - e non in una versione in latino. Per questo che non porta un titolo specifico e non è stata dichiarata Lettera apostolica".

"Le traduzioni sono state molto accurate e il Papa l'ha voluta rimaneggiare tantissime volte, limando e limando i passaggi del testo". Non c'è una vera e propria divisione in parti o capitoli, ma "solo una numerazione progressiva dei paragrafi".

"La lettera è di tipo pastorale - spiegano - con alcuni accenni dottrinali, ma anche come segno di incoraggiamento, di sostegno ai cattolici cinesi". Nel documento pontificio "non si fa mai accenno alla Chiesa ufficiale o a quella clandestina. Non si fanno nè divisioni nè distinzioni - affermano le fonti - ma si parla sempre alla Chiesa in Cina". "Nessun accenno alle nomine episcopali illegittime", mentre nella lettera si parla della "libertà religiosa come un diritto da tutelare e garantire".

"La lettera faciliterà i rapporti tra Chiesa e il Governo cinese. Da parte vaticana - prosegue chi ha avuto modo di visionare la lettera - c'è la disponibilità al dialogo e di rendere più morbidi i rapporti. Il testo è stato impostato per dialogare e non per toccare temi politici o sociali del Paese. Non è infatti una lettera politica, ma pastorale".

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