28 giugno 2007

Aggiornamento della rassegna stampa del 28 giugno 2007 (2)


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Rassegna stampa del 28 giugno 2007

Aggiornamento della rassegna stampa del 28 giugno 2007 (1)

Benedetto XVI, le ragioni di una elezione...

Ratzinger rinvia la riforma dei media

di Paolo Rodari

Ancora qualche colpo di assestamento alla curia romana papa Benedetto XVI dovrebbe darlo nei prossimi giorni, prima della partenza per le vacanze estive in quel di Lorenzago di Cadore (il paese natale di papa Luciani dove Giovanni Paolo II soggiornò per sei volte durante il suo pontificato), in provincia di Belluno e diocesi di Belluno-Feltre, ospite di una casa della diocesi di Treviso. Una vacanza dedicata al riposo e alla meditazione e, si dice, alla stesura della seconda parte del libro su Gesù di Nazaret dedicata alla sua infanzia.

I media non cambiano assetto.

Qualche colpo di assestamento, dunque, come l’ultimo, di ieri, che ha visto la nomina del nuovo presidente delle comunicazioni sociali al posto dell’uscente John Patrick Foley. Si tratta di Claudio Maria Celli, finora segretario dell’amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica. Una nomina che non dovrebbe cambiare il quadro dei media vaticani. Il “ministero” delle comunicazioni sociali, infatti, continuerà a svolgere una funzione secondaria nel panorama dei media d’oltre Tevere. Pare che non sia con Celli, insomma, che Benedetto XVI darò corpo a quella riforma generalizzata dei media vaticani (Radio Vaticana, Centro Televisivo Vaticano, sito web, Osservatore Romano) da più parti auspicata e che prevede che sia proprio il “ministero” delle Comunicazioni sociali a svolgere una funzione di raccordo e di direzione di tutti i media.

L’Osservatore cambia a settembre.

Qualche riga a parte, nel panorama dei media d’oltre Tevere, merita Osservatore Romano. Da tempo si parla (ma la cosa dovrebbe avvenire soltanto a settembre) dell’arrivo dello storico ed esperto di patrologia Gian Maria Vian alla direzione del giornale ufficioso della Santa Sede che l’altrettanto storico della Chiesa, Mario Agnes, dirige dal lontano 1982. Era, appunto, il primo settembre 1982 quando Agnes veniva nominato da Wojtyla alla guida dell’Osservatore. Il primo settembre 2007 sarà il suo venticinquesimo anno nella sede di via del Pellegrino, dentro le mura leonine.

La prefazione del Motu Proprio sul messale di San Pio V.

L’altro ieri Ratzinger ha comunicato l’abolizione della regola (tramite Motu Proprio) della maggioranza assoluta per eleggere il pontefice in caso di tredici giorni di votazioni infruttuose. Ma un altro Motu Proprio è atteso a brevissimo. Riguarda la liberalizzazione del messale di San Pio V, quello della messa “in latino spalle al popolo”. Pare che il testo sia definitivamente pronto e che, in queste ore, si stia alacremente lavorando alla traduzione di una prefazione con la quale lo stesso pontefice intende spiegare ai vescovi il perché di una decisione che soprattutto una parte dell’episcopato francese, preoccupata dal proliferare delle comunità tradizionaliste d’oltralpe, aveva provato a bloccare.

Pronta anche la lettera ai cinesi.

È pronta anche la lettera di Benedetto XVI ai cattolici cinesi. Con essa - ha detto ieri Bertone - il papa esprime «una volontà di dialogo verso il grande continente cinese, il continente del futuro dell’umanità, ma anche della Chiesa cattolica».

Bagnasco cardinale.

Benedetto XVI consegnerà dopo domani, solennità degli apostoli Pietro e Paolo, il pallio all’arcivescovo di Genova e presidente della Cei Angelo Bagnasco e ad altri 50 arcivescovi. Molti di questi, Bagnasco compreso, tra qualche mese (tra l’autunno e l’inverno) potrebbero ricevere, nel secondo concistoro dell’era Ratzinger, la berretta cardinalizia e in futuro partecipare al conclave.

Le parole sulle cellule staminali continuano la battaglia sui princípi non negoziabli.

Ieri, nell’udienza generale, il papa ne ha approfittato (rivolgendosi ai partecipanti al Convegno internazionale sulle cellule staminali adulte organizzato dell’Università La Sapienza) per tornare a ribadire la posizione della Chiesa in merito ai princípi non negoziabili con particolare riferimento alla ricerca sulle cellule staminali. Una posizione suffragata «dalla ragione e dalla scienza». La ricerca sulle cellule staminali - ha detto - «va giustamente incoraggiata e promossa, sempre che non avvenga a scapito di altri esseri umani la cui dignità è intangibile fin dai primi stadi dell’esistenza».

Veltroni e Mamma Rosa.

Ieri, nel giorno in cui Veltroni si è candidato segretario del Partito democratico, Silvio Berlusconi ha incontrato il papa a conclusione dell’udienza generale. Il leader dell’opposizione accompagnava la madre, la signora Rosa. L’incontro si è svolto in una saletta al riparo da sguardi indiscreti. Oltre il Tevere si segue con attenzione l’evolversi della situazione politica del paese. Ad oggi, la linea ruiniana della “distribuzione” dei politici cattolici in più partiti continua ad essere quella ritenuta migliore perché in ogni situazione e assetto politico si abbiano interlocutori affidabili con cui dialogare.

© Copyright Il Riformista, 28 giugno 2007


Celli presiederà le Comunicazioni sociali

Ieri il Pontefice ha nominato il presule riminese alla guida del dicastero vaticano

Salvatore Mazza

Roma. Benedetto XVI ha nominato ieri mattina il nuovo presidente del Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali. È monsignor Claudio Maria Celli, arcivescovo titolare di Civitanova e fino a oggi segretario dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. Il presule succede all’arcivescovo John Patrick Foley, nominato sempre ieri dal Papa Pro-Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Nato 66 anni fa a Rimini, il 20 luglio 1941, ordinato sacerdote il 19 marzo 1965 e consacrato vescovo il 6 gennaio 1996, Celli è stato per molti anni al servizio diplomatico della Santa Sede, fino a diventare sotto-segretario della Seconda sezione della Segreteria di Stato (ossia «sottosegretario agli esteri»). In questa veste s’è particolarmente interessato ai rapporti con la Cina e con il Sud Est asiatico, ed è stato l’artefice principale della prima missione del cardinale Roger Etchegaray (all’epoca presidente del Pontificio Consiglio «Giustizia e Pace») in Vietnam, nel 1988, alla quale prese parte egli stesso, e qualche anno più tardi in Cina. Una competenza, quella accumulata da Celli rispetto alle relazioni con quella difficile area del mondo, che ancora qualche anno dopo spinsero Giovanni Paolo II ad affidargli la guida della prima delegazione vaticana umanitaria autorizzata a entrare nella Corea del Nord, e Benedetto XVI a inviarlo nuovamente in Cina giusto un anno fa. Per questa sua infaticabile opera di tessitore del dialogo con l’Oriente, il 20 settembre 2005 gli è stato attribuito il premio «Freinadametz», riconoscimento conferito dai missionari del Verbo Divino e dalle suore dello Spirito Santo a persone che si sono distinte per aver contribuito a una migliore comprensione fra i popoli e le culture della Cina e dell’Europa. Il Pontificio Consiglio delle comunicazioni sociali, da ieri affidato al presule riminese, è nato – come Commissione per le comunicazioni sociali – il 2 aprile 1964, a seguito del «motu proprio» di Paolo VI «In fructibus multis». Ha acquisito la sua attuale denominazione e competenze nel giugno 1988, con la Costituzione apostolica «Pastor Bonus» di Papa Wojtyla.

© Copyright Avvenire, 28 giugno 2007


Il Papa nomina John Patrick Foley Pro-Gran maestro dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme

Roma Monsignor John Patrick Foley è il nuovo Pro-Gran Maestro dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Lo ha nominato ieri Papa Ratzinger, dopo la rinuncia all'incarico di Gran Maestro dell'Ordine presentata, per ragioni d'età, dal cardinale Carlo Furno. Nato a Darby, nell'arcidiocesi di Philadelphia, l'11 novembre del 1935, Foley è sacerdote dal 19 maggio 1962, dopo aver conseguito la laurea in filosofia e una specializzazione in giornalismo. Da sacerdote, s'è sempre interessato di comunicazioni sociali, e nel 1984, alla nomina ad arcivescovo, venne chiamato a Roma come presidente dell'allora Pontificia Commissione per le Comunicazioni sociali, che quattro anni più tardi sarebbe diventato «Pontificio Consiglio». È toccato a lui, in questi anni, il compito di reggere il timone
di un dicastero sottoposto alle pressioni generate dalle veloci e radicali trasformazioni che il mondo delle comunicazioni sociali hanno conosciuto. Da ricordare, in proposito, i numerosi documenti prodotti dal Pontificio Consiglio sotto la guida di monsignor Foley, tra i quali quelli sull'Etica nella pubblicità (1997), Etica nelle Comunicazioni sociali (2000), Etica in Internet (2002), La Chiesa e Internet (2002).

© Copyright Avvenire, 28 giugno 2007

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