30 maggio 2007

Rassegna stampa del 30 maggio 2007


Vedi anche:

Un articolo che sembra scritto oggi...

Video BBC: Don Paolo Padrini smonta le accuse contro il Papa

Il cardinale Bertone mette qualche puntino sulle "i"


Cari amici, ecco la prima parte della rassegna stampa odierna.
Da notare che solo "La Stampa" si e' degnata di riportare le parole del cardinale Bertone. Perche'? Forse perche' sono parole taglienti come una lama? Chissa'...
Anche oggi non ho trovato alcun articolo o editoriale che spieghi i documenti del Vaticano tesi a combattere la piaga della pedofilia...siamo al sesto giorno di silenzio.
Sara' un caso che l'articolo di Massimo Introvigne sia apparso su "Il Giornale" esattamente una settimana fa, cioe' il 23 maggio 2007 e che l'appello dello stesso sociologo abbia visto la luce il 24 maggio? Chissa'...

Raffaella


“Turchia in Europa? La Chiesa dice sì”

MARCO TOSATTI

Il Vaticano apre all’ingresso della Turchia in Europa: il Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, intervistato a margine del convegno «Cristianesimo e secolarizzazione», all’Università Europea di Roma, ha espresso quello che finora è il pronunciamento più netto della Santa Sede sul tema controverso dell’adesione di Ankara alla Ue. Ha poi riaffermato la volontà della Chiesa di dialogare in Italia e in Europa con i laici, anche se ha espresso un parere molto duro sulla «chiusura ai valori trascendenti».
E ha giudicato «inammissibili» certe «riduzioni e manipolazioni» dei mass media.
Un intervento a tutto campo, in cui ha offerto l’immagine di una religione non in difesa, ma all’attacco, e i cristiani «non come il resto di un’Europa che scompare, ma come l’avanguardia di una nuova Europa che può essere realistica ma non cinica, ricca d’ideali e libera da ingenue illusioni».

Eminenza, qual è il rapporto fra religione e democrazia in Europa, oggi?

«Potrei partire da un'affermazione molto lapidaria dello scrittore Alexis de Tocqueville: “Il dispotismo non ha bisogno di religione, la libertà sì”. Le persone per essere soggetti attivi nella formazione della democrazia, e quindi nell'agire politico per il bene comune, hanno bisogno di apertura ai valori fondanti della persone e della società. E per noi, in una visione cristiana, i valori fondanti vengono da Dio, da Colui che ha inventato la persona e la comunità umana: la persona fatta a immagine e somiglianza di Dio, e la comunità umana fatta a immagine di quella comunione tri-personale che è la comunione trinitaria. Voliamo alto, però bisogna partire di lì. La storia ha smentito i “messianismi senza messia”, che separando i valori dal cristianesimo, privatizzando la fede e rendendo la morale autonoma dalla religione credevano di costruire un’umanità autenticamente libera e dignitosa».

Esiste però anche una morale laica, a fianco di quella confessionale.

«Certo, questo non vuol dire che anche i non credenti non riescano a proporre e a vivere dei valori fondamentali, non c'è dubbio; però il Papa ha detto in Brasile, qualche giorno fa, nel discorso di inaugurazione della Quinta conferenza dell'episcopato dell'America Latina e dei Caraibi, che senza riferimento a Dio questi valori perdono tutta la loro forza».

L’Europa però sembra che questi valori cristiani li dimentichi e voglia dimenticarli. E' possibile un dialogo con il laicismo europeo?

«Sì, è possibile anche un dialogo con il laicismo. Certo il laicismo mette l’accento sull'”apostasia da Dio”, usiamo questa parola; sulla mancanza di riferimenti a Dio. Però la Chiesa dialoga con tutti, la Chiesa cerca di costruire con tutti un mondo fondato sulla giustizia, sulla solidarietà; anzi i Papi dicono sull'amore, papa Benedetto dice sull'amore. Quindi dialoghiamo con tutti, anche se la mancanza di riferimento a Dio priva di una risorsa».

E in Italia la situazione, adesso, come è?

«In Italia dialoghiamo, ci confrontiamo; anche recentemente, avete visto dopo la manifestazione, quella festa della Famiglia, la Conferenza per la Famiglia ha messo insieme credenti e non credenti; e anche la manifestazione di San Giovanni ha messo insieme credenti e non credenti, per un bene prezioso, che è un tesoro di tutta la società, e cioè la famiglia. E nel discorso ai vescovi italiani, forse l'avete notato, il santo Padre ha detto proprio così: qualsiasi iniziativa, anche del governo, a favore della famiglia come tale non può che essere benvenuta e incoraggiata. L'ha detto il Papa stesso».

C’è chi parla del pericolo di una dittatura della secolarizzazione. E’ eccessivo?

«Beh, adesso parlare di dittatura della secolarizzazione… Certamente la secolarizzazione avanza, ma avanza dal 1968 almeno. E’ da molto che la secolarizzazione cammina; ma come vedete non è che abbia distrutto la religione, anzi c'è un argine molto forte, una ripresa della religiosità, direi soprattutto giovanile, delle forze più attive, più dinamiche della società».

Esiste allora un problema di comunicazione fra la Chiesa e il mondo; non riesce a farsi capire, o viene male interpretata?

«L'uno e l'altro. C'è un problema e l'ho già detto altre volte, di comunicazione. Cerchiamo di essere presenti, di spiegare, come ha ripetuto tante volte papa Ratzinger, le ragioni della fede, e le ragioni del contributo che la Chiesa offre alla società per il bene comune della società. Ma c’è anche un problema di riduzione e di manipolazione. Per esempio: non riesco a capire certi titoli di giornali: il flop del viaggio in Brasile. Chi era là ha visto milioni di persone che attendevano il Papa, che lo aspettavano, lo accompagnavano in tutti i suoi spostamenti. Anche ad Aparecida come fanno a dire che c'erano centosettantamila persone… E' come dire che a piazza San Giovanni c'erano duecentomila persone. Ma non bisogna usare questi mezzucci, per falsificare la realtà concreta che tutti possono vedere».

C'è una volontà precisa in questo senso, secondo lei?

«Lasciamo stare. Non giudico, ma certamente queste sono cose inammissibili».

Stiamo parlando di secolarizzazione. Si discute dell'ingresso in Europa di un paese, come la Turchia, che ha un problema opposto, quello del fondamentalismo; e vuole entrare in Europa.

«E' vero c'è un po' di contraddizione. La Turchia è un paese che è definito laico; in Europa si esalta il laicismo come tale, non solo laicità, ma laicismo, e in nome di questo laicismo non si vuole nessun riferimento alle radici giudeo-cristiane. Però anche la Turchia ha camminato molto, sta camminando. Voglio dire che ci sono delle evoluzioni; ci sono naturalmente posizioni molto diversificate, ma in un concerto di soggetti, popoli e governi che rispettino le regole fondamentali del vivere comune, si può dialogare e costruire insieme un bene comune a raggio europeo e anche a raggio di comunità mondiale».

Anche con un ingresso in Europa?

«Anche con un ingresso in Europa».

La Stampa, 30 maggio 2007


Bimba inglese scomparsa in Algarveoggi i genitori incontreranno Benedetto XVI

Città del Vaticano. Papa Benedetto XVI incontrerà oggi i genitori della bimba britannica di quattro anni scomparsa da una località portoghese tre settimane fa. Padre Federico Lombardi, capo della sala stampa vaticana, ha spiegato che il Papa saluterà Kate e Gerry McCann alla fine dell'udienza generale settimanale in piazza San Pietro. Da quando Madeleine McCann è scomparsa il 3 maggio, i suoi genitori, entrambi cattolici, si sono impegnati molto per far conoscere il caso. I genitori hanno detto di sperare di ottenere una forza profonda dall' udienza, oltre ad augurarsi che possa aiutare a pubblicizzare la campagna per portare Madeleine a casa. Proprio ieri i coniugi hanno diffuso un nuovo video che riprende la bimba felice in partenza per l'Algarve. La piccola è sparita una sera dall'appartamento in Portogallo, mentre i genitori cenavano a circa 100 metri di distanza.

Il Secolo XIX, 30 maggio 2007


Maddie, c’è una traccia lasciata dai cellulari
Oggi i genitori incontreranno il Papa in Vaticano


GERRY e Kate McCann, i genitori di Madeleine, la bambina inglese di quattro anni rapita nel sud del Portogallo lo scorso 3 maggio, hanno chiesto di incontrare il Papa. Secondo Sky News, l’incontro potrebbe avvenire oggi al termine dell’udienza del mercoledì in Vaticano. Entrambi cattolici, i coniugi McCann hanno indirizzato la richiesta attraverso gli esponenti della Chiesa londinese. Gerry e Kate, credenti e praticanti, dopo la scomparsa della figlioletta, hanno visitato perfino il Santuario di Fatima, il luogo più venerato in Portogallo.

IL PONTEFICE, che da parte sua ha seguito il caso della piccola sin dall'inizio, sarà così informato direttamente dai familiari di Maddie sugli ultimi sviluppi. Intanto alcuni esperti britannici stanno cercando di rintracciare il rapitore di Madeleine seguendo una traccia lasciata dai telefoni cellulari. Secondo il 'Times' una squadra di specialisti delle telecomunicazioni è arrivata nell'Algarve per cercare di localizzare i movimenti dei telefoni intorno al complesso turistico di Praia da Luz, dove la bambina è stata rapita ormai ventisei giorni fa. Il loro arrivo è coinciso con la diffusione delle ultime immagini della piccola - scattate con i cellulari - prima del suo rapimento: la mostrano felice all'inizio della vacanza e sono stati i genitori Gerry e Kate a divulgarle. Spunta anche una supertestimone, una donna che avrebbe visto un uomo portare via la piccola, che indossava un inconfondibile pigiama rosa, avvolta in una coperta, fuori dall'Ocean Club, il resort dove alloggiavano i McCann.

Quotidiano Nazionale, 30 maggio 2007


Oggi dal Papa i genitori della bimba inglese rapita in Portogallo

CITTÀ DEL VATICANO Il Papa riceverà oggi i genitori di Madeleine McCann, la bambina inglese di quattro anni rapita il 3 maggio nel sud del Portogallo dove era in vacanza con la famiglia. Lo ha confermato il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. I due genitori della bimba, Gerry e Kate, ferventi cattolici, avranno la possibilità di salutare Benedetto XVI a conclusione dell'udienza generale di oggi in piazza san Pietro a Roma.
Intanto ieri il Papa ha lanciato un nuovo messaggio sull'importanza dell'azione missionaria della Chiesa. È «urgente», soprattutto «in questo nostro tempo, l'azione missionaria della Chiesa». Obiettivo: sconfiggere «l'avanzata della cultura secolarizzata, che talora sembra penetrare sempre più nelle società occidentali, considerando inoltre la crisi della famiglia, la diminuzione delle vocazioni e il progressivo invecchiamento del clero». L'appello di Benedetto XVI è contenuto nel Messaggio per la 81esima giornata missionaria mondiale che quest'anno si celebra domenica 21 ottobre sul tema «Tutte le Chiese per tutto il mondo».
Occorre prendere «consapevolezza», avverte il Papa nel testo diffuso ieri mattina dal Vaticano, «sull'urgente necessità di rilanciare l'azione missionaria di fronte alle molteplici e gravi sfide del nostro tempo. Sono certo mutate le condizioni in cui vive l'umanità - prosegue - e in questi decenni un grande sforzo è stato compiuto per la diffusione del Vangelo, specialmente a partire dal Concilio Vaticano II. Resta tuttavia ancora molto da fare - aggiunge il Pontefice - per rispondere all'appello missionario».
Il Papa invita inoltre a dar vita ad una «efficace cooperazione fra comunità cristiane. Da questa cooperazione - dice - sono scaturiti abbondanti frutti apostolici sia per le giovani Chiese in terra di missione, che per le realtà ecclesiali da cui provenivano i missionari».
«L'impegno missionario - sottolinea ancora Benedetto XVI - resta pertanto, come più volte ribadito, il primo servizio che la Chiesa deve all'umanità di oggi, per orientare ed evangelizzare le trasformazioni culturali, sociali ed etiche; per offrire la salvezza di Cristo all'uomo del nostro tempo, in tante parti del mondo umiliato e oppresso a causa di povertà endemiche, di violenza, di negazione sistematica di diritti umani. A questa missione universale - prosegue il Papa - la Chiesa non può sottrarsi; essa riveste per essa una forza obbligante».
Benedetto XVI ricorda infine i missionari che hanno sacrificato la loro vita per testimoniare il Vangelo. «Schiere di sacerdoti hanno posto le loro energie apostoliche al servizio di comunità talora appena nate, in zone di povertà e in via di sviluppo. Tra loro ci sono non pochi martiri»

L'Eco di Bergamo, 30 maggio 2007


Sequestro Pinna, i media gli devono delle scuse

Giuliano Morichetti

Roma
«Dobbiamo chiedere scusa a questa persona che è stata trattata così ingiustamente e il cui sequestro è stato ridotto a un sequestro di serie B'». Lo ha affermato don Francesco Mariani, direttore di Radio Barbagia, la radio diocesana di Nuoro, che si è collegata ieri con la Radio Vaticana per commentare la liberazione dell'imprenditore sassarese e soprattutto per «esprimere una parola di scuse perché in tutto questo periodo su Titti Pinna è stato detto di tutto e di più: tra chi lo voleva scappato in Romania, tra chi ipotizzava un sequestro farsa e chi immaginava che tutto fosse un inganno». «Solo Papa Benedetto XVI – ha detto il sacerdote – nel suo appello ha dato la reale dimensione del dramma che c'era dietro al sequestro di Titti Pinna, un sequestro dimenticato». Ai microfoni della Radio Vaticana, don Mariani ha poi detto il suo «grazie a quelle persone che ci hanno creduto e che non hanno perso la speranza, che hanno tenuta accesa la fiaccola dell'attesa». Infatti, ha concluso, «la verità nuda e cruda è che si pensava che Titti Pinna fosse morto. È stata la preghiera a sostenerlo in tutto questo periodo, un grande insegnamento per noi. C'è proprio da dire era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

Gazzetta del sud, 30 maggio 2007

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