26 aprile 2007

CLIMA/ PAPA: STILI DI VITA E DI PRODUZIONE RISPETTINO AMBIENTE


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Il Vaticano ad una svolta: la difesa dell'ambiente ad ogni costo

CLIMA: IL PAPA, STILI DI VITA NEL RISPETTO DEL CREATO

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 26 apr - Di fronte ai
cambiamenti climatici in atto e alla qualita' dello sviluppo,
Benedetto XVI chiede di ''incentivare la ricerca e la
promozione di stili di vita, modelli di produzione e di
consumo improntati al rispetto del creato e alle reali
esigenze di progresso sostenibile dei popoli, tenendo conto
della destinazione universale dei beni, come ripetutamente
ribadito dalla Dottrina sociale della Chiesa''.
Queste parole sono contenute in un messaggio a firma del
cardinale Tarcisio Bertone, inviato in apertura del seminario
internazionale -oggi e domani in Vaticano - sui cambiamenti
climatici e sviluppo, promosso dal Pontificio Consiglio
Giustizia e Pace. Il papa esprime anche ''vivo apprezzamento
per l'iniziativa volta ad approfondire problematiche di
rilevante importanza ambientale, etica, economica, sociale e
politica con ripercussioni incidenti soprattutto sui settori
deboli della societa'''.
Sono 80 gli studiosi ed esperti di 20 paesi dei cinque
continenti convocati in Vaticano per studiare i complessi
temi dei cambiamenti climatici, oggetto, rileva un comunicato
del Pontificio Consiglio, ''di appassionate dispute tra
scienziati e di preoccupata attenzione di un'opinione
pubblica troppo spesso disorientata''.
Aprendo i lavori, il cardinale Renato Raffaele Martino ha
auspicato che ''in un clima di serenita' e compostezza,
l'assise favorisca uno scambio fruttuoso di esperienze,
dialogo approfondito e una ricerca disinteressata''.
Sul necessario equilibrio da realizzare tra le esigenze della
tutela ambientale e quelle dello sviluppo dei popoli
bisognosi, la dottrina sociale della chiesa - secondo Martino
- ha non poco da suggerire, ricordando la lezione molto
pertinente e istruttiva dei primi capitoli della Bibbia. ''Il
dominio dell'uomo sul creato, voluto da Dio, non deve essere
dispotico e dissennato. L'uomo deve coltivare e custodire i
beni creati. Coltivare per sviluppare l'uomo, tutto l'uomo,
tutti gli uomini: questa la sfida - secondo il Presidente di
Giustizia e Pace - che abbiamo di fronte riflettendo sui
cambiamenti climatici''.
Le relazioni della mattinata, in un approccio storico, hanno
approfondito la situazione di fatto dei cambiamenti climatici
oggi. L'ambasciatore francese per l'ambiente, Laurent
Stefanini ha chiarito come, quando e perche' sorge il
problema di tali mutamenti, mentre il ministro britannico per
l'ambiente, l'alimentazione e gli affari rurali, David
Miliband, ha illustrato la realta' dei cambiamenti climatici
nel mondo, presentando la strategia del suo governo al
riguardo. Il tedesco Stefan Rahmstorf, dell'istituto di
Potsdam di ricerca sugli impatti climatici ha parlato della
dinamica dei gas serra. L'italiano Antonino Zichichi,
presidente della Federazione mondiale degli scienziati, ha
riferito sui modelli della temperatura globale e Shyam Nokta,
del comitato nazionale della Guyana per i cambiamenti
climatici si e', infine, soffermato sulle foreste fluviali.
Res/cdc


SICCITA'/ IN VATICANO CONVEGNO SUL CLIMA, C'E' PURE MILIBAND
Card. Martino: "Serve un cambiamento degli stili di vita"

Città del Vaticano, 25 apr. (APCom) - Mentre in Italia si prospetta l'ipotesi dell'emergenza siccità, un seminario sui cambiamenti climatici si apre domani (OGGI) in Vaticano alla presenza di esperti internazionali, cardinali e politici. Tra di essi il giovani ministro dell'Ambiente britannico, David Miliband.

"La Santa Sede segue da vicino questi problemi e naturalmente cerca, anzitutto, di rendersi conto e successivamente di elaborare dei documenti e delle esortazioni, affinché questa situazione si possa affrontare con saggezza", spiega ai microfoni di 'Radio vaticana' il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio consiglio per la Giustizia e la pace. E' proprio questo dicastero vaticano ad organizzare, domani e dopodomani, il seminario 'Cambiamenti climatici e sviluppo'. "C'è un paese che rappresenta il 5 per cento della popolazione mondiale e che consuma - da solo - il 20 per cento dell'energia totale", spiega il porporato in trasparente riferimento agli Stati Uniti. "C'è il caso poi di un altro Paese che rappresenta il 20 per cento della popolazione mondiale e che consuma soltanto il 5 per cento dell'energia totale. Ci sono, quindi, degli evidenti squilibri. Quando mancano queste risorse, chi ne soffre ovviamente sono sempre i più poveri. Si tratta di problemi importanti - conclude Martino - che è necessario affrontare e che comportano anche un cambiamento degli stili di vita".

Dopo l'apertura del cardinal Martino, domani mattina interviene anche il ministro britannico David Miliband. "Per combattere il cambiamento climatico vogliamo lavorare con i governi e con il mondo degli affari e dell'industria", spiega l'esponente laburista in un'intervista rilasciata oggi al 'Corriere della sera'. "Ma bisogna mobilitare la società civile. E per questo la religione e la Chiesa cattolica è essenziale: per dare una motivazione etica e morale alla gente". Gli esperti che domani si riuniranno nella sede del Pontificio consiglio Giustizia e pace affronteranno vari aspetti del cambiamento climatico: l'approccio storico, lo sviluppo economico, le responsabilità politiche e i compiti pastorali connessi al tema.


CLIMA/ CARD. MARTINO: DALLA BIBBIA LEZIONE PER I PROBLEMI D'OGGI
Convegno in Vaticano su "Cambiamenti climatici e sviluppo"

Città del Vaticano, 26 apr. (APCom) - Ottanta studiosi ed esperti di 20 Paesi dei cinque continenti, convocati in Vaticano dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, da stamani cercano di chiarire le complesse questioni riguardanti i cambiamenti climatici, da tempo oggetto di appassionate dispute tra gli scienziati e di preoccupata attenzione di un'opinione pubblica troppo spesso disorientata.

Aprendo i lavori del Seminario internazionale di studio su: "Cambiamenti climatici e sviluppo", che durerà fino a domani, il Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, cardinale Renato Martino, ha auspicato che "in un clima di serenità e compostezza, l'assise favorisca uno scambio fruttuoso di esperienze, un dialogo approfondito e una ricerca disinteressata".

Sul necessario equilibrio da realizzare tra le esigenze della tutela ambientale e quelle dello sviluppo dei popoli più bisognosi, la Dottrina sociale della Chiesa - secondo il porporato - ha non poco da suggerire, ricordando la lezione "molto pertinente e istruttiva" dei primi capitoli della Bibbia. Il dominio dell'uomo sul creato, voluto da Dio, non deve essere dispotico e dissennato. L'uomo deve "coltivare e custodire" i beni creati. "Coltivare per sviluppare l'uomo, tutto l'uomo, tutti gli uomini: questa la sfida - ha sottolineato il Presidente di Giustizia e Pace - che abbiamo di fronte riflettendo sui mutamenti climatici".

Secondo la Dottrina sociale della Chiesa contenuta nel relativo Compendio pubblicato dal Dicastero vaticano, la tutela dell'ambiente anche in funzione dello sviluppo costituisce un dovere comune e universale, nel rispetto di un bene collettivo e destinato a tutti. In questo senso, consumatori e operatori industriali nei loro comportamenti sono chiamati ad un maggiore senso di responsabilità.

Le relazioni della mattinata, in un approccio storico, hanno approfondito la situazione di fatto dei cambiamenti climatici oggi. L'ambasciatore francese per l'Ambiente, Laurent Stefanini, chiarisce come, quando e perché sorge il problema di tali mutamenti, mentre il ministro britannico per l'Ambiente, l'Alimentazione e gli Affari Rurali, David Miliband, illustra la realtà dei cambiamenti climatici nel mondo, presentando la strategia del suo Governo al riguardo. Il tedesco Stefan Rahmstorf, dell'Istituto Potsdam di ricerca sugli impatti climatici, parla della dinamica dei gas serra; l'italiano Antonino Zichichi, presidente della Federazione Mondiale degli Scienziati, riferisce sui modelli della temperatura globale; e Shyam Notka, del Comitato nazionale della Guyana per i Cambiamenti climatici, si sofferma sulle foreste fluviali.

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